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    Erdogan vuole dare la cittadinanza turca ai profughi siriani

    “Ci sono persone altamente qualificate tra i rifugiati siriani in Turchia. Offrirgli la cittadinanza servirebbe gli interessi del paese", ha detto il presidente turco

    Di TPI
    Pubblicato il 5 Lug. 2016 alle 14:33 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:41

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato di concedere la cittadinanza ad alcuni dei quasi tre milioni di siriani rifugiati in Turchia, in particolare coloro che dispongono delle qualifiche di cui il paese ha più bisogno.

    “I paesi occidentali aprono le porte agli individui qualificati ed essi non hanno altra scelta che andare se noi stessi non gli offriamo la cittadinanza. Vorremmo trarre beneficio dal loro sapere”, ha dichiarato Erdogan ai giornalisti.

    Ankara aveva già annunciato che renderà più semplice per i migranti provenienti dalla Siria e da altri paesi ottenere dei permessi di lavoro.

    “Ci sono persone altamente qualificate tra i rifugiati siriani in Turchia. Offrirgli la cittadinanza servirebbe gli interessi del paese e migliorerebbe gli standard di vita di queste persone”, ha dichiarato il presidente.

    Attualmente, sono circa 260mila i siriani che vivono in campi profughi gestiti da Ankara, mentre il resto dei rifugiati vive in contesto urbano.

    “Non riteniamo sia giusto ospitare queste persone in tende da campo e città fatte di container”, ha detto Erdogan rendendo noto che il ministero dell’Interno sta valutando come implementare i piani per conferire la cittadinanza ai siriani che si trovano in Turchia.

    Le dichiarazioni di oggi arrivano in occasione della celebrazione dell’Eid al-Fitr, la festività che marca la fine del mese sacro di Ramadan, e sono in effetti state rilasciate dopo che il capo di stato si era raccolto in preghiera in una moschea di Istanbul.

    Nel corso della settimana passata, Ankara ha ricalibrato la propria posizione sul piano internazionale mandando segnali di apertura a Mosca, con la quale aveva rapporti molto tesi in seguito all’abbattimento di un jet militare russo, e siglando un accordo di normalizzazione con Israele, con il quale aveva rotto i rapporti diplomatici in seguito all’uccisione di dieci attivisti turchi da parte di un commando israeliano intervenuto contro la Gaza Freedom Flotilla nel 2010.

    Inoltre, la Turchia ha stretto un accordo di cooperazione con l’Unione Europea per arginare l’afflusso di migranti attraverso la Grecia in marzo, ma esso appare compromesso dalle divergenze tra le due parti riguardo la legge antiterrorismo turca che l’Ue vorrebbe conforme al diritto europeo.

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