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    Enrico Letta sul Financial Times: “Ecco la migliore strategia per combattere i populisti: dividerli”

    Enrico Letta. Credit: AFP

    L'ex premier ha detto la sua sulle prossime elezioni europee, invitando Macron e il fronte europeista a non creare contrapposizioni che finiscono per rafforzare i sovranisti

    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 3 Gen. 2019 alle 13:18 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:30

    Enrico Letta | Intervista al Financial Times | Come combattere i populisti

    “Per chi si considera a favore dell’Europa, è un errore creare una frattura tra europeisti e sovranisti. Piuttosto, è assolutamente necessario dividere il cosiddetto campo populista”.

    Sul Financial Times, l’ex premier Enrico Letta ha detto la sua sulle elezioni europee del maggio 2019, focalizzandosi in particolare sulle strategie da mettere in campo per fronteggiare l’avanzata dei partiti sovranisti.

    Per Letta, è fondamentale evitare di demonizzare queste forze politiche: “Il cosiddetto campo populista è un campo molto diviso. Se creiamo quel tipo di spaccatura tra europeisti e populisti li aiutiamo a cementarsi. Sono uniti solo se hanno nemici”, scrive Letta.

    L’ex premier ha rivolto questo messaggio, in particolare, al presidente francese Emmanuel Macron. Le elezioni europee, infatti, come sottolinea lo stesso articolo del Financial Times, saranno anche una specie di derby Italia-Francia, con Salvini a capo del fronte populista e Macron di quello europeista.

    A parere di Letta, tuttavia, “è Salvini che vuole questo duello. Lo fa attaccando sempre Macron, la Francia e l’agenda francese. Macron è perfetto per lui come nemico”.

    “Ecco perché – prosegue l’ex premier – è più sensato che Macron eviti di avere Salvini come suo principale avversario. Dovrebbe concentrarsi su Le Pen”.

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    Il senso del ragionamento di Letta, insomma, è che le divisioni manichee tendano a favorire partiti, come quelli sovranisti, che difficilmente riuscirebbero a compattarsi se dovessero stilare un programma comune.

    Tra Le Pen, Salvini, Orban e gli altri partiti afferenti a quest’area, infatti, le differenze dal punto di vista programmatico sono maggiori di quanto normalmente si ritiene.

    Il populismo, per Letta, è una sorta di magma informe che riesce a prendere consistenza solo grazie all’opera di demonizzazione dei partiti europeisti.

    Come sottolinea il Financial Times, al momento le forze sovraniste, pur vendendo aumentare i loro voti rispetto alle scorse elezioni europee, non dovrebbero avere abbastanza consensi per essere maggioranza nel parlamento Ue.

    È probabile, quindi, che dopo le elezioni il pallino resterà in mano ai partiti tradizionali, i popolari e i socialisti. I primi dovrebbero riuscire ad esprimere nuovamente il presidente della Commissione europea, i secondi potrebbero dar vita a larghe intese per rendere più solida la maggioranza delle forze politiche moderate.

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