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    Elezioni Spagna: la mappa dei risultati elettorali del 2016 e del 2019 a confronto

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 29 Apr. 2019 alle 11:11 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:35

    Era azzurra ed è diventata rossa. Dal 2016 a 2019 la Spagna è passata da una maggioranza di centro destra a una socialista. Mentre nel 2016 i popolari avevano vinto in quasi tutte le regioni spagnole, all’indomani delle elezioni del 28 aprile 2019, lo scenario è ben diverso: i socialisti sono il primo partito.

    Eppure, la formazione di una maggioranza, e lo scenario di un governo stabile, sono ben lontani. I socialisti di Pedro Sanchez hanno ottenuto il 28,3 per cento dei consensi, e 123 seggi. Ma sono lontani dalla soglia dei 176 seggi della maggioranza assoluta in parlamento. L’unica via per il centro sinistra è l’alleanza con Podemos, che ha 42 seggi, e con i partiti minori indipendentisti.

    Questa mappa mostra con un colpo d’occhio com’è cambiata la Spagna in soli 3 anni. Tre anni che sono stati caratterizzati da una instabilità politica enorme, e che hanno visto i cittadini alle urne per 3 volte.

    Il Partito Socialista (Psoe) ha ottenuto 123 seggi, 37 in più rispetto alle precedenti elezioni.

    I popolari, al contrario, hanno perso 71 seggi, passando da 137 a 66 deputati.

    Nel 2016 i Popolari aveva vinto la maggioranza dei voti in 42 province, mentre alle elezioni del 28 aprile 2019, ha conquistato solo 4 province.

    Un ridimensionamento anche per Podemos, che è crollato di 10 seggi.

    Ciudadanos (Cs), al contrario, passa da 32 a 57 parlamentari, aggiudicandosi il terzo posto.

    Buon risultato anche per Vox, che alle elezioni del 2016 non era neanche in parlamento e ora ha 24 seggi.

    Qui i risultati nel dettaglio.
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