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    Crisi Ucraina, ultime notizie. Il presidente Zelensky: “Mercoledì 16 febbraio sarà il giorno dell’attacco”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Feb. 2022 alle 08:21 Aggiornato il 14 Feb. 2022 alle 20:08

    Crisi Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi lunedì 14 febbraio 2022

    CRISI UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – Non accenna a placarsi la crisi tra Ucraina e Russia con la guerra che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Nonostante le telefonata tra Vladimir Putin e Joe Biden, infatti, la tensione resta altissima. La via della diplomazia, fanno sapere gli Usa, resta la via maestra, ma la Casa Bianca si dice anche pronta, insieme ad alleati e partner, ad altri scenari, ovvero a un possibile conflitto. Di seguito, tutte le ultime notizie in diretta sulla crisi tra Ucraina e Russia.

    Ucraina-Russia, le ultime notizie in diretta

    Ore 20,00 – Zelensky: “L’attacco russo avverrà mercoledì 16 febbraio” – La CNN riporta che secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’attacco sarà sferrato mercoledì 16 febbraio.

    Ore 14,20 – Lavrov: “Possibile accordo con l’Occidente” – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incaricato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, di continuare le consultazioni con l’Occidente sui principali problemi di sicurezza della Federazione. Putin ha ribadito che la “linea rossa” che secondo il Cremlino non va oltrepassata, è l’adesione dell’Ucraina alla Nato. “Ci sono chances di accordo” ha replicato Lavrov.

    Ore 13,30 – “Ucraina: Johnson, no segnali de-escalation; Occidente sia unito” – La Gran Bretagna non vede al momento segnali di una de-escalation russa in Ucraina e ritiene che ci sia una “seria possibilità” di un’invasione in settimana. Lo ha affermato il portavoce del premier Boris Johnson. “Ci sono oltre 130 mila truppe russe al confine – ha detto – siamo seriamente preoccupati”. “Una situazione molto pericolosa” ha aggiunto il portavoce che ha sollecitato l’Occidente “a rimanere unito”.

    Ore 11,00 – Russia: “De-escalation? Deve intervenire l’Occiedente” – Non c’è nessuna de-escalation che la Russia dovrebbe fare sull’Ucraina, questo spetta all’Occidente, incoraggiando Kiev ad attuare in pieno i pacchetto degli accordi di Minsk”. Lo dichiara Oleg Postnikov, vicedirettore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo.

    Ore 10,00 – Di Maio prepara viaggio in Ucraina – Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, sta preparando un viaggio in Ucraina nel tentativo di perseguire la via del dialogo. Di Maio potrebbe essere a Kiev già domani. “Non possiamo rinunciare a un estremo tentativo di capire se un negoziato politico e diplomatico può ancora evitare un ricorso massiccio alle armi” dichiarano fonti della Farnesina, che non esclude una missione del ministro anche a Mosca.

    Ore 9,00 – Scholz: “Ci aspettiamo da Mosca segnali di de-escalation” – “Ci aspettiamo da Mosca segnali urgenti di una de-escalation. Un’ulteriore aggressione militare avrebbe conseguenze molto pesanti per la Russia. Su questo sono assolutamente d’accordo con i nostri alleati”. Lo scrive su Twitter il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

    Ore 8,00 – Bruxelles: “Lavoriamo a sanzioni contro Russia” – “Il lavoro sul pacchetto di sanzioni contro la Russia è in corso e coprirà un’ampia gamma di settori: sanzioni finanziarie, economiche e commerciali, compreso il controllo dell’export. È un lavoro in corso”: lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.

    Ore 7,00 – Biden: “In caso di attacco risposta rapida” – Telefonata di circa un’ora tra il presidente ucraino, Zelensky, e il suo omologo statunitense, Joe Biden. I due si sono detti d’accordo “sull’importanza di continuare a perseguire la diplomazia e la dissuasione in risposta al rafforzamento militare della Russia al confine con l’Ucraina”. Biden, tuttavia, ha anche affermato che in caso di attacco da parte della Russia, la risposta degli States e dei suoi alleati sarà “rapida e decisa”. Zelensky, poi, ha chiesto a Biden di recarsi in visita in Ucraina: ipotesi respinta nettamente dal presidente americano.

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