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    Covid, il G7 stanzia 7,5 miliardi di dollari per i vaccini ai Paesi poveri

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 20 Feb. 2021 alle 10:26

    Covid: il G7 stanzia 7,5 miliardi di dollari per i vaccini ai Paesi poveri

    Il G7 stanzia 7,5 miliardi di dollari per la produzione, la distribuzione e l’inoculazione dei vaccini anti-Covid per i Paesi poveri. La decisione è stata presa durante il vertice online tra i 7 Paesi più industrializzati del pianeta, che ha visto il debutto di Mario Draghi nelle vesti di premier italiano e quello di Joe Biden nel ruolo di presidente Usa.

    L’importo più imponente arriverà proprio dagli Stati Uniti, che ha deciso di donare 4 miliardi di dollari, mentre l’Ue ha raddoppiato il suo impegno per 1 miliardo con la Germania che stanzierà ulteriori 1,5 miliardi.

    La decisione del G7 arriva dopo il monito del segretario generale dell’Onu, António Guterres, il quale aveva dichiarato che la distribuzione dei vaccini in tutto il mondo è stata “selvaggiamente ingiusta e disomogenea”.

    Solo 10 Paesi, infatti, hanno somministrato il 75% di tutti i vaccini Covid-19 mentre più di 130 paesi non hanno ricevuto una singola dose.

    “Le persone colpite da conflitti sono particolarmente vulnerabili e rischiano di essere lasciate indietro. In questo momento critico, l’equa distribuzione del vaccino è il più grande test morale davanti alla comunità globale” aveva aggiunto Guterres.

    La decisione di raddoppiare gli sforzi finanziari a favore dei programmi anti-Covid dell’Oms, Covax e Act-A, è frutto della consapevolezza da parte dei leader del G7 che dalla pandemia se ne esce solamente se si riesce a vaccinare le persone più esposte ovunque nel mondo.

    Non solo: lasciare soli alcuni Paesi, specialmente quelli dell’Africa, significherebbe lasciare campo libero alle diplomazie di Cina e Russia. Lo ha detto chiaro e tondo il presidente francese, Emmanuel Macron, il quale ha sottolineato come sia urgente inviare subito 13 milioni di dosi all’Africa affinché possa immunizzare, e mettere al sicuro, i suoi 6,5 milioni di operatori sanitari.

    “Se annunciamo miliardi oggi per fornire dosi in 6 mesi, 8 mesi, un anno, i nostri amici in Africa, sotto giustificata pressione della loro gente, acquisteranno dosi dai cinesi e dai russi” ha dichiarato Macron, la cui proposta di destinare fino al 5% dei vaccini anti-Covid disponibili ai Paesi in via di sviluppo, è stata però bocciata.

    La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, tuttavia, ha annunciato altri 100 milioni di euro in aiuti umanitari per la campagna di vaccinazione in Africa: “Siamo sempre stati chiari sul fatto che la pandemia non finirà finché tutti non saranno protetti a livello globale. L’Ue è pronta a sostenere le strategie di vaccinazione nei nostri partner africani con esperti e consegne di forniture mediche su richiesta dell’Unione africana. Stiamo anche esplorando il potenziale sostegno per aumentare le capacità di produzione locale di vaccini in base ad accordi di licenza in Africa. Questo sarebbe il modo più veloce per aumentare la produzione ovunque a vantaggio di coloro che ne hanno più bisogno”.

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