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    Guerra Ucraina: che cosa sono i corridoi umanitari e come funzionano

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 3 Mar. 2022 alle 19:22

    Guerra Ucraina: che cosa sono i corridoi umanitari e come funzionano

    Nel tardo pomeriggio di giovedì 3 marzo 2022, le delegazioni di Russia e Ucraina hanno raggiunto un’intesa sul cessate il fuoco temporaneo della guerra per la creazione di corridoi umanitari: ma che cosa sono? E come funzionano? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

    Secondo l’accordo raggiunto tra le delegazioni dei due Paesi, la Russia dovrebbe sospendere momentaneamente per qualche giorno i raid aerei e le azioni di terra, con la guerra che di fatto sarebbe sospesa, per permettere a tutti i cittadini ucraini di lasciare il Paese in totale sicurezza.

    In questo specifico caso la modalità con cui creare i corridoi umanitari deve essere ancora specificata. I corridoi umanitari, comunque, sono progetti che nascono con l’intento di permettere a chi fugge dal proprio Paese di farlo attraverso di vie legali e sicure, come ad esempio i normali voli di linea. Si tratta di uno dei diversi modelli di accoglienza che gli Stati europei hanno a disposizione per impedire, ad esempio, ai migranti di avventurarsi nei viaggi della disperazione, nelle mani dei trafficanti di esseri umani.

    In Italia l’esperienza dei corridoi umanitari nasce su iniziativa delle Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio.

    La base giuridica di questa iniziativa è fornita dall’art. 25 del Regolamento CE 810/2009 che concede ai paesi Schengen la possibilità di rilasciare visti umanitari validi per il proprio territorio. Una volta in Italia i beneficiari hanno la possibilità di avanzare domanda di asilo e vengono supportati durante l’iter legislativo.

    Che cosa sono e come funzionano i corridoi umanitari in Italia

    I corridoi umanitari nascono con lo scopo di evitare i viaggi della morte e le conseguenti tragedie in mare e contrastare il business dei trafficanti di esseri umani e delle organizzazioni criminali. Si tratta di iniziative rivolte a persone in “condizioni di vulnerabilità”, come ad esempio le vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, donne sole, malati, persone con disabilità per permettere loro un ingresso legale sul territorio.

    Il rilascio dei visti è subordinato a controlli di sicurezza da parte del Ministero dell’Interno. Le persone che possono beneficiare dei visti sono individuate dagli enti promotori attraverso le segnalazioni fornite da ONG locali e internazionali, associazioni, Chiese, ecc.

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