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    Coronavirus, “a Wuhan possibile secondo picco in autunno”

    Credit Image: © Cai Yang/Xinhua via ZUMA Wire

    La riapertura graduale delle scuole e delle aziende potrebbe contribuire a posticipare la curva di un secondo picco

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 27 Mar. 2020 alle 14:39 Aggiornato il 27 Mar. 2020 alle 14:44

    Coronavirus, a Wuhan la riapertura graduale può ritardare un secondo picco

    L’autorevole rivista scientifica The Lancet Public Health ha pubblicato un nuovo studio che riguarda Wuhan, la città cinese epicentro del Coronavirus. Un gruppo di ricercatori britannici della Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra sostiene che il progressivo ritorno alla normalità in Cina con la riapertura graduale delle aziende e delle scuole ad aprile consentirà di ritardare l’eventuale secondo picco di contagi da Coronavirus, spostandolo a ottobre e rendendolo più gestibile per il sistema sanitario. La riapertura progressiva dei posti di lavoro a partire dagli inizi di aprile potrebbe ridurre la mediana dei nuovi casi del 24 per cento entro la fine del 2020, ritardando il secondo picco ad ottobre.

    “Le misure senza precedenti adottate dalla città di Wuhan per ridurre i contatti sociali nelle scuole e sui posti di lavoro ha aiutato a controllare l’epidemia”, spiega la prima autrice dello studio, Kiesha Prem. “D’altra parte la città ora deve evitare di togliere le restrizioni in modo prematuro, perché potrebbe verificarsi un secondo picco di casi. Se le restrizioni verranno tolte in modo graduale – continua l’esperta – questo probabilmente ritarderà e abbatterà la curva del picco”.

    Il modello matematico ha quantificato l’impatto avuto dalla chiusura di scuole e aziende sulla diffusione del Coronavirus a Wuhan, prendendo in esame le modalità con cui persone di età differente hanno contatti con le altre in luoghi diversi. I risultati dello studio mostrano che gli effetti del distanziamento sociale cambiano in base alla fascia di età: la maggiore riduzione dei contagi si verifica nei giovani in età scolara e negli anziani, mentre gli effetti sono più modesti negli adulti in età lavorativa. Tolte le restrizioni, il numero dei casi di contagio è previsto in crescita.

    Lo studio è valido solo per Wuhan “perché la struttura della popolazione e le interazioni sociali sono diverse”, spiega la ricercatrice Yang Liu. “Ma crediamo che un concetto sia valido per tutti: dobbiamo valutare attentamente come togliere le restrizioni per evitare nuove ondate di contagi quando studenti e lavoratori tornano alla loro routine quotidiana. Se queste ondate arrivano troppo velocemente, possono sopraffare i sistemi sanitari”.

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