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    Coronavirus, uno studio rivela: “Identificato nuovo anticorpo monoclonale capace di bloccare il Covid-19”

    La ricerca, condotta da alcuni scienziati olandesi, è stata pubblicata Nature Communication

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Mag. 2020 alle 16:38 Aggiornato il 4 Mag. 2020 alle 17:06

    Coronavirus, uno studio rivela: “Trovato nuovo anticorpo che blocca il Covid-19”

    Un nuovo anticorpo monoclonale, capace di bloccare il Coronavirus, è stato identificato da alcuni ricercatori olandesi: è quanto rivelato dalla rivista Nature Communication dove è stato pubblicato lo studio condotto dagli scienziati dell’università di Utrecht, guidati da Berend-Jan Bosch. Chiamato 47D11, l’anticorpo è stato ricavato da anticorpi “chimera”, cioè derivati da cellule umane e di ratti. 47D11, che è in grado di neutralizzare sia il virus del Covid-19, che quello della Sars, potrebbe aiutare i ricercatori a sviluppare nuove terapie in futuro. “È la strada giusta ed è quella che stiamo cercando di percorrere anche noi che abbiamo sviluppato un anticorpo analogo insieme a partner internazionali”: è quanto dichiarato all’Agi da Giuseppe Novelli, genetista all’Università di Tor Vergata, che ha commentato così lo studio pubblicato su Nature Communication.

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    Novelli, che è alla guida di un progetto internazionale che sta sviluppando questo tipo di ricerche ha poi affermato: “C’è bisogno di avere più di un anticorpo a disposizione per avviare le sperimentazioni. Anche noi con il nostro gruppo di ricerca insieme a quello del Pandolfi a Boston e a quello dell’Università di Toronto abbiamo al momento due anticorpi monoclonali che stiamo cercando di testare e che vorremmo sperimentare anche in Italia in fase clinica insieme a Canada e India. Ora stiamo aspettando risposte dalle istituzioni ma è la strada giusta”. “Oggi questi anticorpi monoclonali – ha spiegato Novelli – sono la strada più importante perché ci vuole minor tempo per la fase di sperimentazione clinica e minor tempo per la produzione e servono per la cura dei pazienti infetti, mentre il vaccino invece è una cosa più a lungo termine più complicata da produrre e serve per la prevenzione a livello globale, ma noi abbiamo necessità di avere farmaci specifici adesso e i monoclonali sono farmaci specifici di grande importanza”.

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