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    Il mistero di Shi Zhengli, la ricercatrice che lavorava nel laboratorio Wuhan della quale si sono perse le tracce

    Soprannominata la "donna pipistrello" per la sua esperienza nello studio di questi mammiferi, la virologa secondo alcuni potrebbe essere l'unica in grado di dire che cosa è realmente accaduto nel laboratorio di Wuhan

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 8 Mag. 2020 alle 13:16

    Coronavirus: sparita la ricercatrice che lavorava nel laboratorio di Wuhan

    È mistero sulle sorti di Shi Zhengli, ricercatrice del laboratorio di Wuhan, colpevole secondo i complottisti della diffusione del Coronavirus, che sembra essere sparita nel nulla. Soprannominata la “donna pipistrello” per la sua conoscenza di questi mammiferi, Zhengli ha dedicato parte della sua vita allo studio dei pipistrelli e ai virus che questi animali possono trasmettere. Tutto ha avuto inizio il 30 dicembre del 2019 quando Wang Yan Yi, direttrice dell’istituto di virologia di Wuhan, ha chiamato Shi Zhengli, che si trovava a Shanghai per una conferenza, per intimarle di tornare subito a Wuhan per analizzare i reperti di alcuni pazienti affetti da misteriosi polmoniti. A raccontare questi particolari è la stessa ricercatrice in un’intervista, data 11 marzo, a Scientific American.

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    In questa intervista Shi Zhengli, che il 2 febbraio aveva rilasciato una dichiarazione pubblicata su WeChat in cui affermava: “Giuro sulla mia vita che il virus non ha nulla a che vedere con il laboratorio”, sostiene di aver trovato strano il fatto che il virus si fosse diffuso a Wuhan e in particolare nel mercato della capitale dell’Hubei. “Mi chiedevo se l’autorità sanitaria non avesse sbagliato – rivela la ricercatrice nell’intervista dell’11 marzo – Non mi sarei mai aspettata che succedesse questo genere di cose a Wuhan, nella Cina centrale”. Gli studi di Zhengli, infatti, avevano individuato le province meridionali e subtropicali del Guangdong, del Guangxi e dello Yunnan come a rischio per il possibile passaggio del virus dai pipistrelli all’uomo. Poi la ricercatrice rivela anche di aver pensato durante le sue notti insonni se il virus “fosse arrivato dal nostro laboratorio”.

    Da marzo di Shi Zhengli non si hanno tracce. Secondo il Daily Mail la ricercatrice è stata messa a tacere dalle autorità di Pechino, mentre la giornalista cinese Gao Yu afferma di aver parlato con Shi Zhengli a metà aprile. La “donna pipistrello” avrebbe raccontato che l’istituto di ricerca aveva terminato la sequenza genetica del virus con i relativi test già il 2 gennaio scorso, ma che i risultati erano stati poi insabbiati dalle autorità. Secondo alcune indiscrezioni, la ricercatrice avrebbe provato anche a raggiungere Parigi, pronta a consegnare un dossier-verità sull’epidemia di Coronavirus. Ipotesi smentita dalla stessa Shi Zhengli che su WeChat ha scritto la settimana scorsa di trovarsi a Wuhan con la sua famiglia. Ma intanto il mistero continua.

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