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    Cina, stretta sui videogiochi: i minori potranno giocare solo 3 ore a settimana

    Credit Image: © Han Yuqing/Xinhua via ZUMA Wire
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 30 Ago. 2021 alle 18:45 Aggiornato il 30 Ago. 2021 alle 18:47

    Cina, stretta sui videogiochi: i minori potranno giocare solo 3 ore a settimana

    In Cina i minori potranno utilizzare i videogiochi solo un’ora al giorno, dalle 20 alle 21, dal venerdì alla domenica, per un totale di tre ore alla settimana. La misura restrittiva rientra nel piano varato dal governo per frenare la dipendenza dei più piccoli dai videogiochi. Tramite questa nuova stretta, “sarà protetta più efficacemente la salute fisica e mentale dei minori”, recita una nota diffusa dalla National Press and Publication Administration.

    Fino ad ora infatti l’utilizzo di videogiochi da parte dei minori di 18 anni era già sottoposto a limitazioni: era permesso giocare online nei giorni feriali per un massimo di 90 minuti, con divieto di connettersi dopo le dieci di sera e prima delle 8 del mattino. Mentre, nei giorni festivi e nei weekend i minori potevano avere accesso ai giochi online per massimo tre ore al giorno.

    Il nuovo provvedimento avrà un effetto diretto sulle compagnie video ludiche cinesi, che dovranno fare in modo di limitare l’accesso dei minori ai propri giochi online. Ma non solo: la National Press and Publication Administration ha infatti sollecitato la rigorosa attuazione della registrazione e degli accessi con nome reale, sottolineando che i fornitori di giochi online non dovranno fornire alcuna forma di servizio che non preveda dati reali e riconoscimento facciale.

    Alle amministrazioni della stampa e dell’editoria a tutti i livelli è inoltre stato chiesto di rafforzare “la supervisione e l’ispezione dell’attuazione delle misure pertinenti per impedire ai minori di dedicarsi ai giochi online e di trattare con le società di videogame che non le hanno attuate rigorosamente in conformità con le leggi e i regolamenti”.

    Una misura che ribadisce la necessità di “guidare attivamente le famiglie, le scuole e gli altri settori sociali per co-amministrare e adempiere alla responsabilità della tutela minorile in conformità con la legge e creare per loro un buon ambiente di crescita sana”.

     

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