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    Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Russia di chiudere il consolato di San Francisco

    La mossa segue la decisione del presidente Vladimir Putin di espellere 755 diplomatici statunitensi a seguito delle sanzioni decise a luglio dal Congresso degli Stati Uniti

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 31 Ago. 2017 alle 19:44 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:39

    Gli Stati Uniti hanno ordinato alle autorità di Mosca di chiudere il consolato russo a San Francisco e altri due uffici annessi alla sede consolare.

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    Le autorità diplomatiche russe hanno definito la mossa “ingiustificata”. Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato questa misura dopo che il Cremlino aveva costretto la rappresentanza diplomatica di Washington a ridurre il proprio personale diplomatico nelle sedi di Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg e Vladivostok.

    La decisione è stata presa “secondo uno spirito di reciprocità” ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert. Entro sabato 2 settembre 2017 le autorità russe dovranno chiudere anche due uffici diplomatici, uno a Washington e uno a New York.

    Sebbene il Dipartimento di Stato abbia dichiarato che le azioni statunitensi non sono altro che una risposta alla riduzione “ingiustificata e dannosa” della missione diplomatica statunitense in Russia, ha anche riferito che Washington non ha intenzione di dare il via a un’escalation nei contrasti con il Cremlino.

    “Ci sarà certamente una diminuzione del numero di funzionari diplomatici e consolari russi, ma abbiamo scelto di consentire al governo di Mosca di mantenere aperti alcuni dei propri uffici negli Stati Uniti al fine di arrestare la spirale negativa dei nostri rapporti”, ha detto Heather Nauert.

    “Gli Stati Uniti sperano che, nello spirito della parità invocata dai russi, possiamo evitare ulteriori azioni di ritorsione da entrambe le parti e andare avanti per raggiungere l’obiettivo dichiarato di entrambi i nostri presidenti: migliorare le relazioni tra i nostri due paesi e aumentare la cooperazione su quei settori che preoccupano reciprocamente i nostri governi”.

    Nel luglio 2017, il presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista esclusiva alla tv Rossiya 1 TV, aveva dichiarato che 755 diplomatici statunitensi avrebbero dovuto abbandonare le loro missioni in Russia, in rappresaglia per le nuove sanzioni contro Mosca approvate dal senato statunitense.

    “La parte statunitense ha fatto una mossa che, è importante notare, non era stata provocata da nulla, per peggiorare le relazioni tra Russia e Stati Uniti”, aveva spiegato il presidente russo. “Tra queste azioni vi sono restrizioni illegali e tentativi di influenzare altri paesi del mondo nostri alleati, che sono interessati a sviluppare e avere relazioni con la Russia”.

    Solo nell’ambasciata di Mosca gli addetti erano circa 1.100, oltre ai dipendenti dei consolati di San Pietroburgo, Ekaterinburg e Vladivostok.

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