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    Brexit, la Camera dei Comuni dice sì alla legge “anti-no deal”, Johnson presenta mozione per elezioni il 15 ottobre

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 4 Set. 2019 alle 21:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:42

    Brexit, la Camera dei Comuni dice sì alla legge “anti-no deal”

    Scontro in Gran Bretagna sulla Brexit. Boris Johnson, dopo essere passato in minoranza nel parlamento di Westminster, deve anche subire il voto della Camera dei Comuni di oggi 4 settembre 2019 a favore della legge anti no deal, iniziativa promossa dalle opposizioni e da un gruppo di ribelli Tory (ora espulsi) per imporre un rinvio della Brexit in mancanza di un accordo con l’Unione europea entro il 31 ottobre.

    A favore hanno votato 327 deputati, contro 299. La legge è passata con un emendamento di alcuni laburisti pro Brexit soft che lega il rinvio solo alla possibile approvazione di una versione dell’accordo di Theresa May. Ora il testo va alla Camera dei Lord, che inizierà a esaminarla da domani.

    Boris Johnson sconfitto al voto sulla Brexit

    Boris Johnson ha presentato una mozione per elezioni  anticipate il 15 ottobre

    Ma dopo l’approvazione della legge anti no-deal da parte della Camera dei Comuni, Boris Johnson non è rimasto a guardare. Il premier ha presentato in serata l’annunciata mozione che chiede lo scioglimento della Camera e lo svolgimento di elezioni anticipate il 15 ottobre. Johnson introducendo la mozione ha ribadito di non voler chiedere un rinvio della Brexit e di lasciare nelle mani di Bruxelles la decisione su quando Londra “potrà lasciare l’Ue”.

    Johnson perde la maggioranza in Parlamento

    Un gesto che rappresenta un vero e proprio braccio di ferro tra lui e il laburista Jeremy Corbyn su chi debba gestire la sempre più complessa matassa della Brexit. Il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn ha formalizzato il suo no alla mozione presentata da Boris Johnson per la convocazione di elezioni anticipate il 15 ottobre.

    Corbyn ha definito “un’offerta avvelenata” la data indicata da Johnson: “una mossa cinica di un primo ministro cinico”. La mozione richiede due terzi dei voti e senza l’ok del Labour non può passare.

    La Camera dei Comuni dice no alla proposta di Johnson

    Non passa, come previsto, la mozione presentata da Boris Johnson per la convocazione di elezioni nel Regno Unito il 15 ottobre. La Camera dei Comuni l’ha bocciata stasera con 298 sì contro 56 no. opo il voto, segnato da una larga maggioranza di astensioni che comunque hanno inciso sul non raggiungimento del quorum, Boris Johnson ha ripreso la parola in aula per accusare il leader dell’opposizione laburista di voler “impedire al popolo di votare”.

    È la prima volta “nella storia di questo Paese che un leader dell’opposizione rifiuta” l’offerta di andare al voto, “posso solo immaginare che” Corbyn “ha paura di non vincere”, ha insistito il premier conservatore, preannunciando imprecisate nuove iniziative per superare lo stallo “nei prossimi giorni”.

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