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    Alabama, sconta 36 anni di prigione per aver rubato 50 dollari. Ora Alvin Kennard è libero

    Alvin Kennard. Credit: Ivana Hrynkiw/The Birmingham News

    L'uomo è stato condannato all'ergastolo quando aveva 22 anni, sulla base di una legge poi modificata

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 30 Ago. 2019 alle 19:37 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:50

    Alabama, la storia di Alvin Kennard: sconta 36 anni di prigione per il furto di 50 dollari. Ora è libero

    In Alabama un uomo è stato liberato dopo aver scontato 36 anni di prigione per il furto di 50,75 dollari in un forno quando aveva 22 anni, nel 1983. Alvin Kennard, ora 58enne, era stato condannato all’ergastolo sulla base di una vecchia legge poi modificata.

    La vicenda giudiziaria di Alvin Kennard si è conclusa lo scorso 28 agosto, quando il giudice David Carpenter ha sancito la sua liberazione.

    L’uomo era stato condannato sulla base dell’Habitual Felony Offender Act un procedimento noto come “la legge dei tre colpi”, all’epoca in vigore in Alabama. In base a questa legge, alla terza violazione, il recidivo viene condannato a scontare una pena molto severa, che può arrivare – come nel caso di Kennard – anche all’ergastolo.

    Prima del furto dei 50 dollari e prima di finire in prigione, Kennard era già stato condannato a tre anni di libertà vigilata per tre capi d’accusa relativi a un furto con scasso commesso nel 1979. Era stato un nuovo reato, il furto nel panificio commesso con un coltello e senza che nessuno riportasse ferite, a comportare la sua condanna all’ergastolo.

    Anche se la legge dell’Alabama in seguito era stata modificata, non è stata resa retroattiva, quindi Kennard è rimasto in prigione fino a quando il giudice Carpenter, colpito da una pena tanto grave per un furto, non è intervenuto.

    “Mi dispiace per quello che ho fatto”, ha detto Kennard davanti al giudice, “mi assumo la responsabilità di ciò che ho fatto in passato. Voglio l’opportunità di fare le cose per bene”.

    Prima dell’arresto l’uomo lavorava come carpentiere e ha espresso il desiderio di ricominciare a svolgere lo stesso mestiere.

    La notizia della liberazione di Kennard è stata accolta con gioia da amici e familiari. “Tutti noi stavamo piangendo”, ha detto la nipote Patricia Jone sal Guardian. “Parlavamo della sua liberazione da, non so, oltre 20 anni”.

    Anche Kennard ha accolto la notizia con stupore, perché credeva che sarebbe rimasto in prigione tutta la vita per il furto di quei 50 dollari.

    “È stato sopraffatto da questa opportunità”, ha detto il suo legale, Carla Crowder. “Avrà grande supporto dalla famiglia, che gli è sempre stata vicina”.

    Secondo l’avvocato, ci sono “centinaia” di prigionieri in situazioni simili, che restano in carcere a vita per aver commesso crimini non violenti. A differenza di Kennard, infatti, non hanno avvocati pronti a difenderli o non sono in grado di sostenerne le spese.

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