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    Afghanistan, “madri disperate lanciano i bambini oltre il filo spinato dell’aeroporto di Kabul”

    Il video che mostra i bambini issati in alto per passarli ai militari è stato pubblicato su Instagram dal giornalista britannico Rustam Wahab

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 19 Ago. 2021 alle 11:14 Aggiornato il 19 Ago. 2021 alle 11:17

    “È stato terribile, le donne gettavano i loro bambini sul filo spinato, chiedendo ai soldati di prenderli. Alcune sono rimaste impigliate nel filo“. È la drammatica testimonianza di un militare raccolta da Sky News. “Un alto ufficiale mi ha detto che non avevano scelta. La situazione era fuori controllo”, scrive il giornalista nella sua corrispondenza. L’uomo ha confessato al giornalista: “Sono preoccupato per i miei uomini. La scorsa notte piangevano tutti“. “Una donna, abbracciata a suo figlio, ha raccontato al reporter dell’emittente britannica, che suo marito si è unito ai talebani e ha ricominciato a picchiarla. Sono riusciti a farla passare. Ma la garanzia che voli via da Kabul non c’è”.

    I video strazianti che arrivano dall’aeroporto internazionale di Kabul mostrano afghani disperati che tentano di fuggire dal loro paese con ogni mezzo necessario, persino consegnando bambini ai soldati statunitensi e britannici dall’altra parte del muro dell’aeroporto nella speranza di portarli sui voli di evacuazione.

    L’organizzazione no-profit Rise to Peace ha pubblicato martedì una serie di filmati che mostrano il caos: una massa di persone fuori dall’aeroporto internazionale Hamid Karzai, alcuni dei quali sventolano passaporti e altri documenti di identificazione. La clip iniziale mostra un uomo che viene aiutato a superare il filo spinato da una coppia di soldati americani.

    Il video (posto in alto all’articolo) che mostra i bambini issati in alto per passarli ai militari britannici e americano è stato pubblicato su Instagram dal giornalista britannico Rustam Wahab.

    “Ho pensato: se esco dall’aeroporto i talebani mi uccidono. Mi sono unito alla folla e ho iniziato a correre. Sono salito su un aereo con altre 600 persone. Ora ho paura per la mia famiglia”, è invece la testimonianza di Samin, ex militare afghano collaboratore della Nato, che a TPI ha raccontato la sua rocambolesca fuga dall’Afghanistan. (Qui la sua storia)

    Intanto, proseguono le complicate operazioni di evacuazione organizzate dai Paesi occidentali: ieri è atterrato in Italia, a Fiumicino, un secondo volo con a bordo 85 afghani in fuga dal regime. Oggi ne arriverà un terzo che trasporta, fra gli altri, l’attivista Zaha Ahmadi

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