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    Taglio cuneo fiscale, pagamento unico: 1.500 euro per i lavoratori

    Credit: Vincenzo PINTO / AFP

    L'idea del Governo Conte Bis: liquidare in busta paga i soldi stanziati per la riduzione delle tasse sul lavoro

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 13 Set. 2019 alle 15:31 Aggiornato il 13 Set. 2019 alle 15:33

    Taglio cuneo fiscale, pagamento unico a luglio

    Il taglio del cuneo fiscale annunciato dal Governo Conte Bis potrebbe tradursi in un pagamento unico in busta paga per i lavoratori: un bonus, una sorta di quindicesima mensilità, da circa 1.500 euro. È un’ipotesi di cui si inizia a parlare, in vista dell’inizio dei lavori per la Legge di Bilancio 2020.

    Come noto, il taglio del cuneo fiscale è tra i punti principali alla base dell’alleanza di governo tra M5S e Pd. Per i meno avvezzi al vocabolario economico, con l’espressione “cuneo fiscale” si intende un indicatore che misura l’impatto delle imposte e dei contributi sulla basta paga del lavoratore. In pratica, il cuneo fiscale è la differenza tra quanto un lavoratore costa all’azienda e lo stipendio netto che quello stesso lavoratore effettivamente percepisce.

    Il Governo Conte Bis, come si legge nelle linee guida dell’accordo M5S-Pd, vuole tagliare il cuneo fiscale “a vantaggio dei lavoratori”, ossia vuole ridurre le tasse sul lavoro allo scopo di aumentare le entrate economiche per il lavoratore, in modo da stimolarne i consumi.

    Secondo l’ipotesi che circola, come spiega un articolo di Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera, il governo M5S-Pd avrebbe intenzione di stanziare per il taglio del cuneo fiscale una cifra pari a circa 5 miliardi euro l’anno. E sul tavolo c’è l’idea di liquidare questa somma in busta paga al lavoratore in un unico pagamento. Si tratterebbe, in pratica, di uno stipendio aggiuntivo, che verrebbe erogato probabilmente nel mese di luglio.

    A quanto ammonterebbe questo pagamento unico? Se il taglio del cuneo fiscale riguardasse i redditi fino a 26mila euro lordi l’anno, il bonus annuale sarebbe di 1.500 euro. Se invece la soglia decisa dal governo fosse di 35mila euro, l’importo dello “stipendio aggiuntivo” sarebbe un po’ più basso. Il pagamento unico andrebbe ad assorbire il bonus da 80 euro introdotto nel 2014 dal Governo Renzi.

    L’alternativa sarebbe quella di diluire la cifra stanziata per il taglio del cuneo fiscale nelle varie buste paga durante l’anno. In questo caso, ogni mese il lavoratore si ritroverebbe poco più di 100 euro.

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