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    Tria rassicura i cittadini su reddito di cittadinanza e Quota 100: “In caso di procedura d’infrazione, nessun cambio di rotta”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 9 Giu. 2019 alle 11:46 Aggiornato il 11 Giu. 2019 alle 13:33

    Reddito di cittadinanza giugno procedura di infrazione | Tria rassicura l’Ue

    REDDITO DI CITTADINANZA GIUGNO PROCEDURA DI INFRAZIONE UE – Da giorni si susseguono voci e indiscrezioni secondo cui nei prossimi mesi, a partire già da giugno 2019, il reddito di cittadinanza potrebbe subire dei tagli. Come anche Quota 100.

    Il motivo? La decisione della Commissione europea di avviare l’iter che porta a una procedura di infrazione contro l’Italia a causa dell’eccessivo debito pubblico del nostro paese.

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    In attesa che gli Stati membri si riuniscano e decidere se approvare formalmente o meno la procedura di infrazione ai danni dell’Italia, il governo ha già avviato un “dialogo costruttivo” con la Commissione, con il fine di evitare l’apertura del procedimento.

    Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è anche intervenuto sulle voci che vorrebbero il governo orientato a ridiscutere i suoi due cavalli di battaglia, ovvero reddito di cittadinanza e pensioni Quota 100. “Non è mai stato detto questo”, ha rassicurato Tria.

    “Secondo il nostro primo monitoraggio – ha continuato il ministro – e le nostre stime, il costo sarà minore di quello preventivato. Le spese allocate per queste due misure sono in eccesso rispetto a quanto sarà realizzato. Quindi, diciamo che ci sarà un risparmio. Ma nessun diritto acquisito soggettivo degli italiani rispetto a queste due misure verrà meno”.

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    Il deficit minore, secondo Tria, non verrà solo dal risparmio legato al reddito di cittadinanza, “ma anche da un aumento che c’è stato in parte non fiscale e da maggiore entrate fiscali”.

    Niente da temere, dunque, per tutti i beneficiari del sussidio e coloro che riusciranno ad andare in pensione con Quota 100. Secondo quanto dichiarato dal governo, infatti, l’Italia porterà a Bruxelles le prove che il Paese si sta assestando verso un sentiero virtuoso, dal quale però sono esclusi tagli o passi indietro sui due temi tanto cari rispettivamente a Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

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