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    Effetto Covid, per tornare in ufficio i lavoratori londinesi chiedono un aumento di stipendio

    Credit: Ansa

    Dopo la pandemia per rinunciare allo smart working, gli impiegati di Londra chiedono una maggiorazione sullo stipendio. Lo rivela un sondaggio

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 28 Lug. 2021 alle 16:15

    Dopo la pandemia gli impiegati di Londra, per rinunciare allo smart working e tornare a tempo pieno in ufficio, vogliono un aumento di stipendio che copra il costo dell’abbonamento del treno per raggiungere il posto di lavoro. Lo rivela un sondaggio riportato da Bloomberg e condotto da YouGov Plc per Locatee, una società di analisi occupazionale.

    Con le restrizioni del Covid-19, gli impiegati hanno trascorso in media 16 mesi lavorando principalmente da casa. Secondo lo studio, ora solo il 17% afferma di voler tornare in ufficio a tempo pieno. Tuttavia, il 43% sarebbe disposto a fare comunque ritorno in presenza, a fronte di compensi più alti. Secondo la ricerca di YouGov Plc, i lavoratori della City chiederebbero 5100 sterline (circa 6 mila euro), che equivalgono alla spesa annuale per l’abbonamento del treno tra Londra e Tunbridge Wells, una città pendolare del Kent.

    La ricerca, inoltre, ha sottolineato le difficoltà che le aziende (24 su 100 vorrebbero che i propri dipendenti tornassero in ufficio a tempo pieno) stanno incontrando nel tentativo di strutturare una “nuova normalità”. Se i lavoratori londinesi dovessero davvero ottenere l’aumento di stipendio richiesto per tornare in ufficio a tempo pieno, l’incremento medio del salario sarebbe circa del 15%.

    Diverse aziende stanno pensando di includere nei contratti giorni di regolare lavoro da casa. “Le imprese corrono il rischio di perdere personale se non offrono una certa flessibilità“, spiega Thomas Kessler, amministratore delegato e fondatore di Locatee. I dipendenti, dal canto loro, “vogliono ancora sentirsi parte di un’unità più grande, circondati (a volte anche fisicamente) da colleghi e supportati dall’azienda”. E quasi la metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni teme che il lavoro a distanza possa ostacolare la progressione della carriera.

    Ma, secondo il sondaggio, quasi un terzo delle persone in cerca di un nuovo lavoro oggi si aspetta di lavorare in smart working almeno due giorni alla settimana. Sebbene la maggior parte continui a dare la priorità allo stipendio quando cerca un nuovo posto di lavoro, il 47% adesso menziona il lavoro flessibile come uno dei principali requisiti.

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