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    Reddito di cittadinanza, Tridico (Inps): “Domande da 900mila nuclei, buon risultato”

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 24 Apr. 2019 alle 13:27 Aggiornato il 24 Apr. 2019 alle 13:28

    Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, intervistato a Circo Massimo su Radio Capital ha commentato i primi risultati per quanto riguarda le due misure cardine dell’esecutivo Conte, quindi Reddito di cittadinanza e Quota 100.

    Secondo il vertice dell’istituto di previdenza i 900 mila nuclei familiari che hanno fatto richiesta del nuovo sussidio rappresentato un “buon risultato”, soprattutto se si considerano le stime della relazione tecnica che prevedeva 1,3 milioni di richiedenti e che non tutte le domande sono state ancora elaborate.

    Tridico ha anche precisato che, al momento, “il tasso di rifiuto è del 25%”.

    “In un anno arriveremo alla stima di 1,2/1,3 milioni di nuclei per un totale di quasi 4 milioni di individui” e un costo, quindi, di circa 7 miliardi.

    Ma se i richiedenti dovessero alla fine risultare essere meno rispetto alla platea prevista, quale sarà la destinazione del tesoretto? Il presidente Inps ha risposto anche a questo importante quesito precisando che “Se si stabilizza il costo su una misura inferiore, ipotizziamo di un miliardo” il resto “dovrebbe rimanere sul sociale“.

    “Come già detto da Di Maio, l’idea sarebbe di inserirlo nel pacchetto sociale, come sussidio alle famiglie e agli asili nido“, ha poi precisato Tridico, considerando che le risorse risparmiate “potrebbero arrivare più dal tasso di bocciature, che dal tasso di domande”.

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    Per quanto riguarda poi l’importo medio del sussidio – intorno al quale si sono susseguite, nei giorni scorsi, diverse polemiche – che risulta pari a 520 euro, Tridico ha chiarito che la ragione è relativa al fatto che “molti italiani sono possessori di case o comunque non pagano l’affitto o lo pagano in nero”, quindi i 780 euro sono decurtati dei 280 euro previsti per pagare il canone di locazione.

    Come evidenziato dal presidente Inps, è solo il 7,4 per cento a percepire 40-50 euro, mentre il 71 per cento riceverà un beneficio che va dai 300 euro in su. Solo il 5,4 per cento, invece, si vedrà assegnare oltre 1.000 euro. D’altronde, ha tenuto a sottolineare Tridico, si tratta di “un reddito ad integrazione”.

    Per quanto riguarda invece Quota 100, la riforma previdenziale per l’anticipo pensionistico è stata definita “giusta e sostenibile”, oltre che necessaria per superare “l’ingessamento alle uscite determinato dalla riforma del 2011”.

    Commentando il nuovo meccanismo, inoltre, Tridico ha anche definito “esagerato” l’allarme che fece il suo predecessore Tito Boeri: secondo l’ex numero uno dell’istituto, infatti, la misura avrebbe portato fuori controllo i conti Inps. “Dire che costerà 100 miliardi di euro è fuori luogo, anche perché si tratta di una misura temporanea per tre anni, ci fermeremo intorno ai 15 miliardi”, ha spiegato Tridico.

    Anche per Quota 100 – 122 mila domande finora – la previsione del presidente è che il dato “dovrebbe quasi triplicare a fine anno”.

    “Non penso – ha concluso – che saremo lontani dalla stima di 290.000 domande inserita nella Relazione tecnica. Sta andando come ci aspettavamo“.

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