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    In Campania 471 navigator ancora senza lavoro: “Non ci assumono ma i centri per l’impiego rischiano il collasso”

    Credit: Ansa

    La regione che raccoglie il numero maggiore di precettori del reddito di cittadinanza non ha ancora assunto i lavoratori vincitori del concorso per navigator. A mancare è la firma tra la Regione e l'Anpal

    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 23 Set. 2019 alle 18:43 Aggiornato il 24 Set. 2019 alle 10:40

    Navigator Campania, la protesta dei 471 idonei ancora senza lavoro: “De Luca non ci assume”

    “Siamo scesi in piazza contro gli attacchi al diritto al lavoro in Campania. Contro chi sta cercando di minare la dignità di un territorio e la possibilità di rimanere in una regione del Sud”, dichiara a TPI Fabrizio Greco, uno dei 471 navigator vincitori del concorso che non possono iniziare a prendere servizio nei centri per l’impiego locali a causa della mancata firma della convenzione tra la Regione e l’Agenzia nazionale politiche attive del Lavoro che permetterebbe la contrattualizzazione.

    Una discussione che va avanti da mesi, da quando lo scorso aprile il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, aveva reso noto che non avrebbe appoggiato il passaggio alla fase due della legge sul reddito di cittadinanza per non creare altro precariato, dato per i navigator ci sono contratti a due anni. 

    “Oggi abbiamo manifestato insieme agli operai della Whirlpool perché sosteniamo la loro battaglia”, aggiunge Greco. Che, dopo un dottorato e un master, oggi è un precario della ricerca all’università. “Sono specializzato in politiche del lavoro e welfare territoriale. Competenze che avrei sfruttato se fossi stato assunto”, aggiunge. “Se pensiamo che ci stiamo battendo per avere un tempo determinato, capiamo quali sono le condizioni del lavoro in Campania”, aggiunge. 

    Lo scorso agosto, Greco era tra i navigator entrati in sciopero della fame, durato cinque giorni, organizzato davanti alla sede della Regione per chiedere una soluzione dell’impasse. “Due di noi si sono sentiti male e nessuno è venuto a parlarci. De Luca non ci ha mai incontrati, nonostante chiediamo da tempo un colloquio ufficiale. Prima di lui, Di Maio non è stato in grado di risolvere la situazione”.

    A settembre è iniziata la fase due del piano, previsto dall’allora vicepremier e ministro del lavoro pentastellato, per gli oltre 704mila beneficiari del reddito di cittadinanza. In Campania, la regione che raccoglie il maggiore numero dei percettori della tessera gialla, se ne contano almeno 178.370. Per De Luca, i navigator, che devono fornire assistenza tecnica, non sarebbero utili perché i cpi dispongono di personale sufficiente a gestire le domande e le convocazioni. 

    “Abbiamo potuto constatarlo in prima persona: i cpi hanno bisogno di noi o non riusciranno ad aiutare i destinatari del provvedimento a cercare una professione. Nei centri non c’è personale sufficiente a gestire tutte le persone che hanno accesso al reddito di cittadinanza e che ora devono attivarsi per trovare un impiego. Si rischia il collasso”, spiega a TPI Michela Battista, navigator laureata in giurisprudenza con un master in risorse umane.

    “Le persone selezionate hanno competenze specifiche per affrontare la fase del contatto con le aziende nel percorso individuale di ricerca di una posizione professionale”, aggiunge Battista. “Anpal è pronta a contrattualizzarci ma non può farlo se De Luca non sblocca la situazione. Ora siamo stanchi e delusi”.

    Per De Luca “la Regione non c’entra nulla” perché “la vicenda è stata promossa e gestita direttamente ed esclusivamente da Anpal, dipendente dal Ministero del Lavoro, che ha dato vita a una selezione nazionale (non un concorso come erroneamente viene detto)”. Secondo Anpal, invece, “l’accordo in Conferenza Stato-Regioni, sottoscritto anche dalla Regione Campania, prevede che i navigator svolgano la propria attività nei Centri per l’impiego previa sottoscrizione delle convenzioni bilaterali tra Anpal Servizi e ogni singola Regione”.

    Filomena Orsini, laureata in marketing e interprete della lingua dei segni, ha partecipato alla selezione per rientrare nel mondo del lavoro dopo la maternità.

    “Ho due figli e non è stato facile rimettermi a studiare. La mia famiglia mi ha sostenuto e sono orgogliosa di essere stata una delle vincitrici in Campania”, dichiara a TPI. “È paradossale che non ci facciano un contratto dopo un concorso pubblico. Qui abbiamo uno dei tassi di disoccupazione più elevati in Europa”.

    “Ai miei figli insegno che con lo studio, i sacrifici e la costanza si possono raggiungere traguardi significativi. De Luca non pensa al futuro delle nostre famiglie”, prosegue Orsini. “Non ho mai pensato di andarmene dalla mia regione, dove ho sempre voluto vivere, ma, se continuerò a trovarmi di fronte a un muro di gomma, inizierò a guardarmi intorno altrove”.

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