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    Cannabis light, negoziante si incatena davanti al suo shop chiuso: “Impossibile avere opinioni diverse da chi è al governo”

    Virgilio Gesmundo, giovane di 24 anni, è proprietario di un negozio di erba legale a Caserta. Venerdì 31 maggio i carabinieri hanno sequestrato la sua attività

    Di Davide Traglia
    Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 19:00 Aggiornato il 6 Giu. 2019 alle 19:32

    Cannabis light venditore incatenato | “Ridatemi l’Articolo 1 della Costituzione”. È questo l’appello di Virgilio Gesmundo, proprietario del GreenPlanet Grow-Shop, un negozio di cannabis light a Caserta.

    Dalla mattina del 5 giugno il giovane imprenditore, che indossa un gilet giallo e si sente “più francese che italiano”, ha deciso di incatenarsi alla grata della sua attività, chiusa dopo l’intervento dei carabinieri.

    Il motivo del sequestro è legato alla recente sentenza della Cassazione, che ha dichiarato fuorilegge la vendita di cannabis “salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”. Vale a dire, con THC inferiore allo 0,5%.

    Ma Virgilio, come ci racconta, aveva già messo fuori vendita i 16 grammi di cannabis light, poi sequestrati, “in attesa delle motivazioni della sentenza della Cassazione”.

    Ciò non è comunque bastato. Venerdì 31 maggio le forze dell’ordine, eseguendo un decreto di sequestro immediato disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno messo i sigilli alla sua attività.

    “La sentenza – afferma il proprietario – è stata secondo noi male interpretata dal Tribunale di Santa Maria. Ciò che mi fa più rabbia è che, con la chiusura dell’attività, mi è stata vietata anche la vendita di altri prodotti, come terra, concimi e semi di basilico che non hanno nessun effetto drogante. Mi è stata, insomma, tolta l’opportunità di lavorare”.

    Aggiunge: “Questo è un atto politico e propagandistico vero e proprio, che ha fatto festeggiare chi spaccia da anni e resta impunito. Ci diano, piuttosto, la possibilità di avere una opinione diversa da chi è al governo. Altrimenti – conclude – non è democrazia, ma dittatura”.

    Per sabato 8 giugno il giovane Virgilio, insieme ai suoi compagni e alla gran parte della comunità casertana che lo sta sostenendo, ha organizzato una manifestazione di protesta che partirà dal suo negozio in via Gemito, 71.

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