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    Gas, anche la Germania vuole il tetto ai prezzi: “Separare il costo dell’elettricità da quello del gas”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 30 Ago. 2022 alle 11:24

    Gas, anche la Germania vuole il tetto ai prezzi: “Separare il costo dell’elettricità da quello del gas”

    “Separare il prezzo dell’elettricità da quello del gas”. Sarà questa la proirità dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea che si incontreranno il prossimo 9 settembre per affrontare l’emergenza energetica: lo ha dichiarato Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, il paese che detiene la presidenza di turno dell’Unione. “La soluzione migliore è una soluzione a livello europeo”, ha detto ieri Sikela annunciando il Consiglio straordinario della prossima settimana. Un vertice convocato dopo l’accelerazione senza precedenti che ha portato i prezzi del gas a oltre 10 volte i livelli dell’anno scorso e rischia di soffocare l’economia del continente.

    Tra le soluzioni per affrontare la crisi ci sarà anche il tetto al prezzo del metano: una proposta avanzata negli scorsi mesi anche dall’Italia, che aveva faticato a farsi strada tra diversi paesi del Nord Europa. L’accelerata delle ultime settimane sembra però aver convinto alcuni dei più scettici. “Dobbiamo finalmente fermare la follia che sta avvenendo sui mercati energetici. E ciò può avvenire solo attraverso una soluzione europea”, ha detto il cancelliere austriaco Karl Nehammer, che domenica scorsa si è detto esplicitamente a favore di un tetto europeo ai prezzi. La “conversione” di maggior peso è però quella della Germania, che tramite il suo ministro dell’Economia Robert Habeck avrebbe comunicato al suo omologo italiano Roberto Cingolani la disponibilità ad affrontare il tema alla riunione del 9 settembre, secondo quanto riporta La Repubblica.

    Il cambio di passo di Berlino avrebbe convinto la commissione europea ad anticipare i piani per una riforma del mercato energetico. “Data la “situazione super nervosa dei mercati e l’enorme speculazione (…) abbiamo bisogno di uno strumento di emergenza che si attivi molto rapidamente, forse in settimane”, ha detto ieri Ursula von der Leyen, che alla luce dei “prezzi esorbitanti” del gas si è unita agli appelli per “disallineare” (decouple) i prezzi della materia prima e dell’energia elettrica. Secondo la presidente della Commissione europea, le prime misure che saranno discusse al Consiglio europeo straordinario del 9 settembre saranno seguite da “una riforma profonda e strutturale del mercato energetico, a partire dall’anno prossimo”. Le regole attuali prevedono che a fare il prezzo dell’elettricità sia la fonte “marginale” di energia, ossia quella più costosa (attualmente il metano). Le notizie di un possibile accordo sembrano aver in parte placato il gas, che al mercato di riferimento di Amsterdam ha perso oltre il 20 percento dal picco di 339 euro/MWh raggiunto venerdì scorso. Nonostante il calo, il prezzo è ancora di 9 volte superiore a quello di un anno fa.

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