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    La Commissione Ue sospende il Patto di stabilità fino al 2023. “Ma Paesi indebitati prestino attenzione”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 4 Mar. 2021 alle 09:21

    Per far fronte all’emergenza coronavirus la Commissione europea ha deciso di sospendere il Patto di Stabilità anche nel 2022, ma ai Paesi con alto debito “diciamo nelle raccomandazioni specifiche, riguardo alle leggi di bilancio del 2022, che siano attenti e abbiano comunque cura della sostenibilità di bilancio nel medio periodo”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, sottolineando che “i Paesi ad alto debito devono, quando sarà possibile, migliorare la situazione dei conti”. Questo significa che i paesi dell’Unione europea potranno sforare la famigerata soglia del 3% per quanto riguarda il deficit dei conti pubblici senza incorrere in sanzioni. La prima sospensione delle regole europee era stata decisa proprio nel marzo di un anno fa per sostenere le economie europee alle prese con i primi effetti della pandemia.

    Bruxelles ha presentato “una comunicazione che fornisce agli Stati membri ampi orientamenti sulla conduzione della politica fiscale nel periodo a venire” che se da un lato sembra voler prevenire i governi su eventuali eccessi, dall’altro propone di “applicare la clausola di salvaguardia generale (che ha sospeso il Patto in seguito alla pandemia, ndr) nel 2022 e di disattivarla a partire dal 2023”. O meglio ancora, finché il “livello di attività economica nell’Ue o nell’Eurozona” non ritorni “ai livelli pre-crisi (fine 2019)”.

    Adesso la palla passa agli Stati membri, i cui leader torneranno a incontrarsi a fine mese. In vista del vertice Ue, il messaggio di Gentiloni è chiaro: “Ritirare il sostegno” all’economia “troppo rapidamente sarebbe un errore politico” e “il modo migliore per garantire la sostenibilità del debito pubblico, ridurre il rischio di ‘cicatrici’ e divergenze economiche, è sostenere la ripresa”. “Chi ha un debito elevato”, ha aggiunto (con evidente riferimento all’Italia), può continuare a sostenere l’economia “grazie ai notevoli trasferimenti che riceverà” dal Recovery fund.

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