Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Cultura

Che cos’è (e a cosa serve) l’Unesco

Gli Stati Uniti e Israele hanno annunciato di essersi ritirati dall'Unesco, l'agenzia delle Nazioni Unite per la Cultura fondata nel 1946. Ma cos'è e a cosa serve davvero

Di Giuseppe Loris Ienco
Pubblicato il 12 Ott. 2017 alle 19:10 Aggiornato il 12 Ott. 2017 alle 19:25

L’Unesco è un’istituzione intergovernativa delle Nazioni Unite, nata ufficialmente il 4 novembre 1946 a Parigi con lo scopo di preservare il patrimonio culturale e artistico di tutto il mondo e “contribuire alla pace e la sicurezza promuovendo la collaborazione tra le Nazioni attraverso l’istruzione, la scienza e la cultura onde garantire il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione”.

A capo dell’Unesco, la cui sigla sta per United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (in italiano Organizzazione delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza e la cultura), c’è la Conferenza generale.

Conferenza generale

I membri della Conferenza generale si incontrano ogni due anni per regolare i lavori dell’agenzia specializzata e prendere nuove decisioni. Inoltre, ogni quattro anni nominano un direttore generale. L’attuale direttrice generale è Irina Bokova.

Il direttore generale 

Il direttore generale ha il potere esecutivo e direttivo dell’Unesco. Viene eletto su indicazione del Consiglio direttivo, composto da 58 stati membri, che hanno il compito di assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel corso del mandato e si riuniscono due volte all’anno.

I membri Unesco 

Ad aprile 2016, i membri dell’Unesco sono 195 (più 10 associati). Il suo quartier generale è a Parigi.

Tra gli obiettivi principali dell’Unesco ci sono la promozione della diversità culturale, del dialogo tra popoli e dello sviluppo sostenibile e l’organizzazione di progetti scientifici e scolastici per i paesi in via di sviluppo.

Quale obiettivo 

La convenzione internazionale sul patrimonio dell’umanità, adottata dalla Conferenza generale dell’Unesco nel 1972, ha il compito di identificare e proteggere i luoghi storici, naturali e artistici considerati di rilievo a livello mondiale.

Con i suoi 53 beni, l’Italia è il paese con il maggior numero di patrimoni dell’umanità al mondo. Tra questi vi sono i centri storici di Napoli, Roma, Urbino, Firenze, Siena e Lucca.

Gli scavi archeologici di Pompei, Villa Adriana a Tivoli, il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna e le isole Eolie sono altri siti nazionali protetti dall’istituzione dell’Onu.

Le uniche tre regioni italiane che non hanno beni in lista sono la Valle d’Aosta, il Molise e la Calabria.

Controversie

L’Unesco è stato spesso al centro di controversie nel corso di 70 anni di attività. Nel periodo della guerra fredda, alcuni paesi occidentali come Stati Uniti e Regno Unito accusarono l’organizzazione di essere uno strumento controllato dai paesi comunisti, prima di abbandonarla rispettivamente nel 1984 e nel 1985.

Dal 2011, nonostante il parere contrario di Stati Uniti e Israele, anche la Palestina è uno stato membro, grazie ai 107 voti a favore dell’Assemblea generale.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version