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Lucio Battisti, arriva una raccolta di brani rimasterizzati come non li avete mai ascoltati

Di Redazione TPI
Pubblicato il 6 Lug. 2019 alle 12:18 Aggiornato il 6 Lug. 2019 alle 12:19

Lucio Battisti Mogol | Canzoni | Brani | Musica | Cover 

Lucio Battisti Mogol musica canzoni – A due anni dall’uscita di “MASTERS”, si completa ora il lavoro di restauro e rimasterizzazione dell’opera “Battisti come non lo hai mai ascoltato”: il 6 settembre esce infatti “MASTERS – Vol.2” di LUCIO BATTISTI, la seconda raccolta, targata Sony Music, contenente 48 brani estratti direttamente dai nastri analogici originali restaurati e rimasterizzati a 24bit/192KHZ, la migliore definizione attualmente possibile.

Esattamente venticinque anni fa Lucio Battisti consegnava il suo ultimo album in studio, “Hegel” e Sony Music nei giorni dell’anniversario della scomparsa dell’artista (avvenuta il 9 settembre 1998) pubblicano il secondo cofanetto dedicato a quello che è stato universalmente riconosciuto, da tutti coloro che hanno condiviso un percorso musicale con lui, un musicista di genio assoluto, oltre che un inguaribile curioso ed appassionato di musica.

“MASTERS”, il cui primo volume è stato pubblicato due anni fa, è nato con lo spirito e la possibilità di ascoltare il più grande musicista della storia della musica italiana “come non lo hai mai ascoltato”.

La copertina del nuovo cofanetto

Lucio Battisti | L’amicizia con Mogol

Sicuramente l’amicizia con Mogol, paroliere di grande successo, ha segnato profondamente la storia della musica italiana. Emozioni, Pensieri e parole, I Giardini di marzo o La canzone del sole: solo alcuni “cavalli di battaglia” dell’inossidabile coppia che negli anni ’60-’70 ha spopolato ogni tipo di classifica.

Dieci canzoni per ricordare Lucio Battisti

Le avventure di Lucio Battisti e Mogol è stato il titolo di un cofanetto composto da 3 CD, uscito il 26 novembre 2004, che ha riassunto con la musica quegli anni. “Lucio Battisti abbandonò le scene perché glielo consigliai io”, aveva detto Mogol in un’intervista rilasciata a “Repubblica.

“Il ’68 fu un anno terribile: o eri falce e martello, o eri un fascista, per quello dissi a Lucio di ritirarsi meglio stare a casa che essere contestato durante i concerti. Addirittura ci accusarono di essere fascisti perché nel testo La collina dei ciliegi venivano nominati i boschi di braccia tese. Ma era un’invocazione, i palmi levati l’uno verso l’altro sono diventati saluti fascisti. Che follia”, aveva detto in quell’intervista il famoso paroliere.

 

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