La società di consulenza Pambianco Strategia d’Impresa ha stilato la classifica dei 10 chef più ricchi d’Italia, basandosi sul fatturato generato nel 2017.
Al primo posto ci sono i fratelli Cerea: incassi pari a 17,9 milioni di euro, 3,5 per cento di crescita nel corso dell’anno.
In seconda posizione, con 13,4 milioni di fatturato, si piazzano fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo.
Al terzo posto della graduatoria c’è invece Antonino Cannavacciuolo: 9,9 milioni di euro e una crescita del 25 per cento, seguito da Carlo Cracco, quarto con 8,1 milioni di euro e una crescita dell’11,6 per cento.
Ecco la classifica completa:
- Fratelli Cerea – I guadagni della famiglia provengono da diverse attività: ristoranti in Italia e all’estero, ma anche una pasticceria, un’azienda di catering, libri e una scuola di cucina.
- Fratelli Alajmo – 13,4 milioni di fatturato e una crescita del 18 per cento. I ristoranti si trovano a Milano, Venezia e Parigi.
- Antonino Cannavacciuolo – Ha fondato insieme alla moglie la società Capri. I guadagni, però, derivano anche dai programmi televisivi a cui partecipa lo chef e dai libri pubblicati
- Carlo Cracco – Nonostante abbia perso una stella nell’ultima guida Michelin, Carlo Cracco genera un fatturato molto alto, anche grazie alle numerose apparizioni televisive e agli spot pubblicitari
- Enrico Bartolini – 6,1 milioni di fatturato e una crescita del 30 per cento. Sono molti i suoi ristoranti, in particolare nel Nord Italia
- Giancarlo Perbellini – Con 5,3 milioni di fatturato, a occupare la sesta piazza c’è Giancarlo Perbellini: ristoranti e un hotel alla base del suo successo
- Massimo Bottura – 5 milioni di fatturato per quello che è forse lo chef italiano più noto nel mondo
- Andrea Berton – Ottavo è Andrea Berton, con i suoi molti ristoranti a Milano
- Niko Romito – 4,6 milioni di fatturato e una crescita del 10,5 per cento. Romito ha un ristorante a Castel di Sangro e gestisce una scuola di formazione.
- Famiglia Iaccarino – Al decimo posto c’è la famiglia Iaccarino: 2,5 milioni di fatturato e una crescita del 2,8 per cento.
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