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    L’ottimismo del virologo Arnaldo Caruso: “Coronavirus meno aggressivo, presto le mascherine e il distanziamento sociale non serviranno più”

    Secondo l'esperto, il Covid-19 è diventato meno pericoloso e potrebbe "diventare davvero similinfluenzale"

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 21 Mag. 2020 alle 13:55

    L’ottimismo del virologo Arnaldo Caruso: “Coronavirus meno aggressivo, le mascherine non serviranno più”

    “Già a giugno potrebbero non essere più necessarie mascherine, distanziamento sociale e sanificazioni, il virus ora è meno aggressivo”: a parlare e infondere un po’ di ottimismo sul futuro dell’epidemia è Arnaldo Caruso, professore ordinario a Brescia e presidente della Società italiana di virologia. Intervistato da La Stampa, Caruso ha sottolineato che nelle ultime settimane “Non solo calano i contagi, ma anche la carica virale che troviamo nei tamponi. I pochi casi positivi rimasti sono portatori quasi sani del virus e con scarsa capacità di trasmetterlo. Il decorso della malattia è diventato tranquillo, ora sì che si può paragonarla a un’influenza”. Questo è dovuto, a suo dire, al fatto che “il virus si stia adattando all’uomo diventando meno pericoloso, anche se per il momento non si possono escludere concause come l’effetto del caldo e il filtro dovuto alle mascherine e alle distanze”.

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    Il Covid-19, dunque, sarebbe mutato e dimostrarlo vi sarebbero anche alcuni studi preliminari: “il virus che che isoliamo in vitro nelle ultime settimane risulta meno aggressivo. Si tratta di dati preliminari, per cui serviranno studi più approfonditi, ma fanno ben sperare”. Caruso spiega anche perché il Coronavirus potrebbe essersi attenuato da solo: “Un virus che rimanesse a lungo aggressivo finirebbe per uccidere i suoi ospiti ed estinguersi con loro. La sua convenienza è di mutare in modo casuale per durare. È la natura. Tra migliaia di particelle virali quella che trova una migliore condizione nell’ospite sopravvive. Evidentemente durante l’epidemia il virus si è adattato all’uomo”.

    Sulla seconda ondata, prevista per l’autunno, Caruso afferma che “da qui all’autunno il virus potrebbe avere ulteriori ricombinazioni e ripresentarsi più innocuo o aggressivo. In genere però dovrebbe smorzarsi e potrebbe diventare davvero similinfluenzale”. Sui dati che emergeranno ai primi di giugno e relativi alle riaperture del 18 maggio, il presidente della società italiana dei virologi dichiara di aspettarsi “un ritorno del contagio molto limitato e con una sintomatologia modesta. E per dire qualcosa di azzardato prendere il Coronavirus nelle prossime settimane potrebbe avere il risvolto positivo di raggiungere un’immunità di gregge”. Secondo il docente, dunque, a giugno l’epidemia potrebbe essere alle nostre spalle: “Nei mesi scorsi si è fatto un po’ di terrorismo quando il virus era pericoloso, ora consentiamoci una punta di ottimismo. Per esempio le sanificazioni, le distanze e le mascherine a giugno potrebbero non servire più”.

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