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    Napoli, medici asportano un tumore della massa di un chilo a una bambina di 11 anni

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 12 Giu. 2019 alle 15:21

    Tumore bambina Napoli | Santobono | Cardarelli | Intervento tumore bambina

    TUMORE BAMBINA NAPOLI – Un tumore dalla massa di un chilo asportato ad una bambina di 11 anni . È il complesso, delicato intervento eseguito da un’equipe medica a Napoli. L’operazione è stata eseguita in particolare da un equipe mista, composta da chirurghi, anestesisti e infermieri di due ospedali della città partenopea, il Santobono e il Cardarelli.

    Tumore bambina Napoli | Asportata massa di un chilo a paziente di 11 anni

    Come spiegato in una nota del Santobono, la piccola paziente a seguito di un lieve dolore al petto e ad una leggera difficoltà respiratoria si era rivolta agli pneumologi del nosocomio che, dopo aver visionato il referto dell’esame radiologico, avevano ipotizzato la presenza di un teratoma, un tumore dei tessuti che si genera all’interno dell’organismo per un difetto del Dna. Il tumore era posizionato tra il cuore e il polmone. Data la peculiarità dell’intervento, l’equipe chirurgica del Santobono ha chiesto la collaborazione dei colleghi del Cardarelli.

    Tumore bambina Napoli | Intervento complesso per posizione e dimensione

    L’intervento risultava particolarmente complesso per la posizione del tumore, per la sua dimensione e per la rarità del tipo di teratoma. Era una massa di circa 15 per 20 centimetri dal peso di circa un chilogrammo. Nonostante le dimensioni e il posizionamento nella cassa toracica, la massa risultava asintomatica.

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    Intorno al tavolo operatorio c’era anche il primario della chirurgia del Santobono, Giovanni Gaglione. “La dimensione della massa da asportare – ha spiegato il medico – e la posizione ci hanno spinto a chiedere la collaborazione all’equipe di chirurgia toracica del Cardarelli guidata da Gianluca Guggino. Mettendo insieme le esperienze delle due equipe siamo riusciti a intervenire con un solo taglio sullo sterno, senza dover praticare un secondo taglio sul fianco per aprire l’intera cassa toracica. Ringrazio tutti i colleghi per l’elevato livello di collaborazione e disponibilità evidenziato”.

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