Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Tatuaggio con simbolo delle SS naziste sul petto: candidata alle elezioni comunali si autosospende

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 24 Ago. 2020 alle 10:52 Aggiornato il 26 Ago. 2020 alle 07:32

    Tatuaggio delle SS sul petto: la candidata alle elezioni comunali di Valenza si autosospende

    Un tatuaggio sul petto (a dir poco discutibile) con il simbolo delle SS naziste è costato la candidatura a consigliere comunale di Valenza (in provincia di Alessandria) a Sabrina Deambrogi. La donna, candidata nella lista civica “La città che vogliamo” a sostegno del candidato sindaco Alessandro Deangelis, aveva pubblicato su Facebook l’aberrante selfie con il tatuaggio in bella vista.

    La foto incriminata è stata rimossa dai social, ma una testata locale, Radio Gold, nel frattempo l’aveva pubblicata, scatenando l’inevitabile polemica. La questione si è poi risolta con l’autosospensione da parte della candidata. La donna resta comunque iscritta nella lista perché, spiega il candidato sindaco Deangelis, “le liste sono chiuse, ma rinuncerà al posto di consigliere nel caso dovesse ottenere i voti sufficienti a essere eletta alle Comunali del 20 e 21 settembre. E non farà campagna elettorale. Le due liste che sostengono la mia candidatura a sindaco portano tante sensibilità diverse, ma tutte lontane da ogni deriva, con un unico obiettivo, il bene comune di Valenza”, ha aggiunto il candidato appoggiato da due liste civiche.

    Le SS, le famigerate Schutz Staffel, il micidiale braccio armato del nazismo, si macchiarono di feroci crimini come le stragi di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, e altre atrocità contro gli ebrei e nei Paesi occupati da Hitler. Dopo la bufera, Sabrina Deambrogi, che fino a un anno fa militava in gruppi di estrema destra, ha fatto parziale marcia indietro, accennando qualche scusa.

    In una lettera la donna critica l’attenzione mediatica che il caso ha suscitato e che ha portato alla sua mancata candidatura a consigliere comunale. A proposito del selfie con il tatuaggio, ha spiegato che “è stato rimosso da tempo” e aggiunge che “gli ultimi mesi hanno segnato per me una rinascita, coincidendo con la volontà di smarcarmi ed allontanarmi dalle posizioni estremiste che ho sostenuto in passato”.

    Sulla questione sono intervenuti con una nota anche i capilista Annamaria Zanghi e Alberto Botter: “Chiedendo scusa alla cittadinanza, prendiamo in maniera netta ed inequivocabile le distanze da ogni tipo e forma di deriva totalitaria, che possa in qualsiasi forma calpestare e ledere principi imprescindibili di democrazia e dignità umana. Condanniamo e ci dissociamo altresì da ogni forma di linguaggio oltraggioso e intollerante alla persona che deve assolutamente essere evitato in un momento delicato come questo e sopratutto sui social”.

    Il candidato sindaco Deangelis fa sapere in una nota: “C’è da stupirsi di come candidato sindaco e candidati consiglieri delle due liste civiche CHE NULLA CENTRANO CON LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA CHE SOSTIENE LA MIA CANDIDATURA A SINDACO, non si siano accorti del passato dell’aspirante consigliera di cui erano note a tutti la militanza e le simpatie naziste. Posso tranquillamente affermare che MAI una persona con queste idee
    avrebbe trovato collocazione nelle liste di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

    Il nazismo e la sua simbologia sono stati sconfitti sul campo 75 anni fa e sono finiti nella cloaca della storia tra le aberrazioni del genere umano. In nessun modo e forma sono giustificabili o ammissibili, senza se e senza ma. Ci aspettiamo che anche il candidato sindaco Deangelis e i componenti delle liste che lo sostengono prendano le opportune distanze da tutto ciò e non solo facendo il pianto del coccodrillo con una sospensione di cui non ci capisce la portata, tanto più che il danno, irreparabile anche per l’immagine della Città ormai è stato compiuto”.

    Leggi anche: Salvini difende l’assessore leghista che inneggiava alle SS: “Io guardo ai fatti”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version