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    Sparatoria alla Questura di Trieste: morti due poliziotti, fermati i due aggressori

    Foto generica

    Gli aggressori sono due fratelli. Uno di loro responsabile di una rapina. Le due vittime avevano 31 e 34 anni

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 4 Ott. 2019 alle 17:35 Aggiornato il 4 Ott. 2019 alle 23:12

    Sparatoria alla Questura di Trieste, morti due poliziotti

    Due poliziotti sono morti nel pomeriggio di oggi, venerdì 4 ottobre 2019, in seguito a una sparatoria avvenuta alla Questura di Trieste. I poliziotti che hanno perso la vita avevano circa 30 anni. Protagonisti dell’aggressione sono stati due fratelli originari della Repubblica Dominicana, che hanno colpito gli agenti che li avevano arrestati per un furto compiuto in mattinata.

    Gli agenti di Polizia uccisi sono Pierluigi Rotta, 34 anni, agente scelto di Pozzuoli, in provincia di Napoli, e Matteo Demenego, agente di 30 anni di Velletri, in provincia di Roma. Rotta era figlio di un poliziotto, attualmente in pensione, che ha lavorato a Napoli. Dolore e sgomento negli uffici della Questura di Napoli per la tragica scomparsa.

    Cosa è successo, fermati i due aggressori

    Uno dei due fratelli entrati in azione alla Questura di Trieste è il presunto responsabile della rapina di uno scooter avvenuta in mattinata. La sparatoria è avvenuta poco prima delle 17.

    Stando a una prima ricostruzione a compiere il furto è stato Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni. Subito dopo il gesto il giovane si è pentito e ha chiamato il fratello, Carlysle Stephan Meran, di 32 anni.

    Questa la ricostruzione dell’accaduto.

    Carlysle Stephan chiama la polizia. Sul posto giunge una Volante con due agenti a bordo e una vettura della Squadra Mobile. I due dominicani salgono sulla prima auto . L’altra auto li segue a distanza. Per i poliziotti sembra un’operazione di routine, senza particolari difficoltà. Dopo poco la tragedia.

    I quattro a bordo della Volante entrano in Questura. Dopo pochi minuti i due originari della Repubblica Dominicana seminano il terrore e spezzano due vite.

    Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di andare in bagno. Gli agenti lo accompagnano. Ma lui ingaggia una colluttazione. Nello scontro il 29enne riesce a sfilare le pistole ad entrambi i poliziotti che poi ha ucciso. Al primo che lo ha accompagnato in bagno e poi all’altro.

    Sparatoria a Trieste, due poliziotti uccisi: cosa è successo, la ricostruzione

    Come riferito dalla Questura si tratta di spari “a bruciapelo”. Un’azione fulminea che non lascia ai poliziotti la possibilità di reagire e difendersi. A terra restano due poliziotti, Rotta e De Menego, morti in un corridoio della Questura dove lavoravano.

    Il fratello di Alejandro, Carlysle, intanto fugge intanto nei sotterranei. Alejandro tenta invece una fuga disperata. Esce dalla Questura, ferisce un piantone, tenta di entrare in un’auto della stessa polizia. Ma fuori ci sono gli agenti della Mobile, che intanto era sopraggiunta. I poliziotti sparano, lo feriscono e lo immobilizzano.

    I due fratelli – ha poi spiegato la Questura di Trieste in una nota – erano stati accompagnati in Questura da personale delle Volanti dopo “un’attività di ricerca del responsabile della rapina di uno scooter avvenuta nelle prime ore del mattino”. “Per motivi in fase di accertamento uno dei due ha distolto l’attenzione degli agenti ed ha esploso a bruciapelo più colpi verso di loro. Entrambi hanno tentato di fuggire dalla Questura, ma sono stati fermati”.

    Inizialmente si era parlato dei due agenti di Polizia in gravi condizioni. Poi la notizia del decesso.

    Ecco cosa è successo, la ricostruzione
    Immagine da Google Street View

    Il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito spari provenienti dall’interno della Questura. Pochi istanti dopo l’uomo ha detto di aver visto un giovane uscire di corsa dalla Questura con in mano un’arma.

    Quest’ultimo avrebbe provato ad aprire un’auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente perché la vettura era chiusa. Subito dopo sono giunti alcuni poliziotti che lo hanno bloccato a terra.

    Il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino.

    Dopo la sparatoria il capo della polizia, Franco Gabrielli, è partito alla volta di Trieste. In serata è arrivato anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

    Chi sono i due poliziotti uccisi

    I messaggi di Mattarella e Casellati

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al capo della Polizia Gabrielli. “Ho appreso con profonda tristezza – ha scritto il capo dello Stato – la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”.

    Le notizie di cronaca di TPI

    “Esprimo il mio più sentito cordoglio alla Polizia di Stato per i due agenti rimasti uccisi a Trieste e tutto il mio sdegno per quanto avvenuto”, ha detto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Ai familiari dei due ragazzi che hanno perso la vita, mentre con coraggio e abnegazione svolgevano il loro dovere di tutori della sicurezza e della legalità, giunga tutta la mia vicinanza”.

    E ancora: “Chi colpisce un uomo delle Forze dell’ordine, colpisce lo Stato. Oggi l’Italia intera piange due dei suoi figli migliori”.

    “Una terribile notizia da Trieste”, il messaggio del presidente della Camera Roberto Fico su Twitter. “Sono vicino alle famiglie dei due poliziotti rimasti uccisi. A loro e al capo della Polizia di Stato esprimo tutto il mio cordoglio”.

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