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    Covid, lo Spallanzani promuove il vaccino russo Sputnik: “Funziona”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 1 Mar. 2021 alle 07:45 Aggiornato il 1 Mar. 2021 alle 07:51

    Spallanzani promuove il vaccino russo Sputnik: “Funziona”

    “L’efficacia del vaccino Sputnik è di oltre il 90% contro la malattia sintomatica e del 100% per la malattia grave. Quindi si ritiene che Sputnik possa avere un ruolo importante nei programmi vaccinali contro Sars-CoV-2”: è la conclusione di un’analisi indipendente condotta dall’istituto Spallanzani di Roma che promuove a pieni voti il discusso vaccino russo. Sputnik funziona.

    “Il vaccino è caratterizzato da un approccio biotecnologico originale che utilizza due vettori adenovirali differenti tra la prima e la seconda dose di somministrazione. I dati disponibili depongono per un ottimo profilo di sicurezza a breve termine e così quelli di immunogenicità che sono comparabili a quelli di vaccini genetici già autorizzati per uso clinico”, afferma Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, al Corriere della Sera.

    “Sputnik ha dati interessanti, ma andrà approvato prima dall’Ema, come Unione Europea. Se l’Italia volesse fare una decretazione d’urgenza per saltare questo passaggio, è una scelta politica, non tecnica” dice Nicola Magrini, direttore dell’agenzia italiana del farmaco. “Sulla rivista Lancet sono stati pubblicati risultati molto interessanti cui si è aggiunto il parere positivo e isolato di un gruppo dello Spallanzani, che di fatto però non aggiunge nulla, anzi crea qualche dissonanza. Sputnik andrà approvato e soprattutto validato con una visita ispettiva sulla qualità di produzione dall’Ema. I contatti sono stati avviati, ma il dossier per la registrazione non ancora consegnato”, sottolinea. “In base allo studio su Lancet è un preparato che potremmo definire ottimo, nuovo e intelligente, con risultati di efficacia eccellenti. Altrettanto non è per quanto riguarda la trasparenza di accesso ai dati che deve essere completa. Le autorità regolatorie inoltre richiedono una documentazione aggiuntiva sulla qualità e la sicurezza. Solo dopo aver avuto tutte queste prove di affidabilità l’Ue darà il via libera e così anche noi”, risponde Magrini. “Se un singolo stato decide di aprire questo fronte emergenziale dipende dalla politica a livello nazionale. Io rappresento una agenzia tecnica sia per il livello nazionale che europeo”.

    “Sputnik funziona”, rimarca Vaia dallo Spallanzani. “Noi ne abbiamo fatto una valutazione indipendente, come istituto di ricerca, non come gruppo isolato. Il documento è stato condiviso senza nessuna volontà di intervenire su questioni politiche”. Vaia respinge il sospetto che l’iniziativa sia stata sollecitata dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e del suo assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, favorevole a una procedura d’urgenza per portare da noi il vaccino russo: “L’auspicio è che si vada oltre la burocrazia e si accelerino i passaggi. Abbiamo in mano un buon prodotto e in questa fase non possiamo permetterci di perdere tempo. L’epidemia non si ferma e si è visto che nelle categorie già immunizzate, operatori sanitari e anziani, i contagi e i decessi sono sensibilmente calati”.

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