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    Spagna, licenziato medico italiano: “Ho denunciato ritardi sul Covid-19 e mi hanno cacciato”

    Credits: Ansa
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 10 Apr. 2020 alle 12:54

    Spagna, licenziato medico italiano: “Ho denunciato ritardi sul Covid-19 e mi hanno cacciato”

    “Mi hanno dato dell’allarmista, dicendo che tanto potevamo stare tranquilli, anche perchè la maggior parte dei pazienti ricoverati in pneumologia erano soltanto italiani”. Gabriele Faccio è un medico anestesista italiano che da circa un anno lavorava in un ospedale nella provincia di Malaga. All’inizio di marzo ha denunciato le carenze organizzative da colmare per far fronte all’arrivo in Spagna dell’emergenza Coronavirus. Il medico si basava su ciò che stava accadendo in Italia, prevedendo che la situazione si sarebbe ripetuta in Spagna, ma non è stato ascoltato. Anzi, qualche settimana fa, è stato anche licenziato. A raccontare i fatti è lo stesso Gabriele Faccio, intervistato da Fanpage.it, ripercorrendo ciò che è accaduto dall’inizio di marzo.

    “Le cose che stavano succedendo in Italia, io le avevo interpretate come un piccolo anticipo di quello che sarebbe successo anche in Andalucia”, racconta Faccio. Il medico non si è dato per vinto, e ha iniziato a scrivere ai suoi superiori per proporre di attuare anche nel loro ospedale una serie di misure utili a controllare l’emergenza: dall’utilizzo dei dispositivi di protezione al pre-triage esterno, dalla creazione di percorsi separati fra pazienti Covid e non Covid a una migliore gestione degli spazi della mensa. Nessuna di queste proposte però è stata accettata.

    “A metà marzo mangiavano nella stessa mensa medici di vari reparti, ma persino anche i familiari dei ricoverati. Era uno scempio, una cosa abominevole”, dice Faccio, che il 25 marzo ha ricevuto una lettera in cui gli veniva comunicato che il suo periodo di prova con la struttura non era andato a buon fine, nonostante la firma di un contratto a tempo indeterminato un anno prima. “Non era mia intenzione rientrare in Italia, però magari avrei voluto tornare a casa e dare una mano ai colleghi. Come si fa a lasciare a casa un medico anestesista in queste condizioni?” si chiede ora il medico, rimasto bloccato in Spagna.

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