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    Sea Watch 3, la capitana Carola: “Forzo il blocco ed entro a Lampedusa”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 25 Giu. 2019 alle 10:36 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:34

    Sea Watch, la capitana Carola: “Forzo il blocco ed entro a Lampedusa”

    Sea Watch 3 dichiarazioni capitana Carola – “Forzo il blocco ed entro a Lampedusa. Non ho altra scelta”. Non usa mezzi termini Carola Rackete, capitana della Sea Watch 3, la ong olandese con 42 migranti a bordo, ferma dal 12 giugno fuori dalle acque italiane.

    In un’intervista al quotidiano la Repubblica, la trentunenne tedesca ha dichiarato di essere in attesa della risposta da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo a cui alcune delle persone che si trovano a bordo si sono rivolte nella giornata di lunedì 24 giugno per tentare di trovare una soluzione.

    “Sto aspettando cosa dirà la Corte europea dei diritti dell’uomo – afferma Carola –  Poi non avrò altra scelta che sbarcare a Lampedusa”.

    Se dovesse forzare il blocco, però, la capitana rischierebbe l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre a una multa e alla confisca dell’imbarcazione.

    “Lo so ma io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare e che non ce la fanno più. Quanti altri soprusi devono sopportare?” si domanda la capitana, la quale poi aggiunge: “Non bisognava arrivare a questo punto”.

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    Carola, poi, fa il punto sulla situazione a bordo, in cui vi sono anche tre minorenni di 11, 16 e 17 anni. “I migranti non ce la fanno più, si sentono in prigione. Alcuni minacciano lo sciopero della fame, altri dicono di volersi buttare in mare”.

    “L’Italia – continua la capitana – mi costringe a tenerli ammassati sul ponte, con tre metri quadrati di spazio a testa”.

    La Rackete, poi, conferma che Malta “ha negato l’autorizzazione allo sbarco”, mentre l’Olanda non ha collaborato.

    Sulla Tunisia, ipotizzata come possibile punto di approdo della ong, invece, la capitana ha categoricamente escluso uno sbarco perché il Paese nordafricano “non ha una normativa che tuteli i rifugiati”.

    Intanto, Matteo Salvini ha ribadito che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane.

    “La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale” ha dichiarato il vicepremier.

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