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    “Qui abita un ebreo, Gesù”: la scritta contro l’antisemitismo sulla porta di una chiesa

    Il sacerdote di San Giacomo di La Loggia, in provincia di Torino, ha affisso fuori dalla sua parrocchia una scritta per far riflettere sull'atrocità degli episodi di antisemitismo che si sono verificati negli ultimi giorni in Piemonte

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 29 Gen. 2020 alle 19:47 Aggiornato il 29 Gen. 2020 alle 19:55

    La scritta contro l’antisemitismo fuori dalla chiesa a San Giacomo di La Loggia

    La chiesa di San Giacomo di La Loggia, in provincia di Torino, ha affisso sulla sua porta d’ingresso una scritta contro l’antisemitismo: “Juden Hier. Qui abita un ebreo, Gesù”, recita il cartello.

    La frase rimanda alla scritta antisemita comparsa venerdì 24 gennaio sulla porta di casa del figlio di Lidia Rolfi, una deportata a Mondovì, in provincia di Cuneo, che recitava: “Juden hier” (qui abita un ebreo), con una stella di David disegnata sotto.

    Pochi giorni dopo, lunedì 27 gennaio, è apparsa una nuova scritta antisemita sui muri di un’abitazione di corso Casale, precollina di Torino, dove vive una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana: “Sporca ebrea”.

    Una frase terribile, apparsa proprio nel Giorno della Memoria, che però provoca ancora dolore.

    “Termini vecchi, passati, che però fanno ancora male”, ha detto la signora Maria, che ha sporto denuncia in Questura.

    Ora il sacerdote della parrocchia di La Loggia, Ruggero Marini, ha affisso la scritta fuori dalla sua parrocchia per far riflettere sul ritorno sempre più frequente di episodi di antisemitismo e sulla loro atrocità.

    “Ne avevo affisso uno ieri, ma poi qualcuno l’ha strappato. E così l’ho rimesso. Dobbiamo tutti fermarci e capire cosa sta succedendo e avere coscienza della gravità di certi gesti”, ha detto il parroco a La Stampa di Torino.

    E ha aggiunto: “Sono stato allievo a Mondovì di Lidia Rolfi, scrittrice e partigiana deportata a Ravensbruck. Mi ha insegnato l’importanza della Memoria. E in questi giorni bisogna testimoniare e fare riflettere perché il ‘non accada mai più’ sia una presa di coscienza forte e luminosa”.

    “Memoria ogni giorno.. perché il “mai più” non sia uno slogan ma un impegno forte e chiaro”, ha scritto Don Marini in un post sulla sua pagina Facebook.

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