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    “Gli scacchi sono razzisti: i bianchi si muovono per primi”: l’assurda polemica sui social

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 3 Lug. 2020 alle 10:38 Aggiornato il 3 Lug. 2020 alle 10:40

    “Gli scacchi sono razzisti: i bianchi si muovono per primi”: l’assurda polemica sui social

    Dopo le polemiche per il film Via col vento e i cioccolatini “Moretti” ritirati dal mercato, a finire nell’occhio del ciclone per i polemisti che vivono sui social sono gli scacchi. L’accusa, comune ai casi precedenti sopra menzionati, è quella di razzismo. Il motivo? Nel celebre gioco le pedine bianche hanno il vantaggio della prima mossa, mentre quelle nere si muovono per seconde.

    Una regola che molti utenti ritengono ingiusta e, appunto, razzista. La diatriba è nata a seguito di un tweet di John Adams, economista e portavoce della federazione australiana degli scacchi nel 2015. Qualche giorno fa Adams ha fatto sapere su Twitter che era stato chiamato dall’ABC di Sydney per rilasciare un commento sulla disputa razziale negli scacchi. “Ho appena ricevuto una telefonata da un produttore della ABC Sydney in cerca di un commento sul gioco degli scacchi! L’ABC si è fatta l’idea che gli scacchi siano RAZZISTI, dato che il bianco muove sempre per primo”, ha scritto, scatenando le polemiche social.

    La notizia ha fatto scalpore e ha fatto scomodare persino una leggenda degli scacchi come Anatoly Karpov, ex campione del mondo, e il suo storico avversario Garry Kasparov, da anni oppositore politico di Putin nel partito dei democratici. Per Karpov gli scacchi non hanno nulla da spartire con il razzismo, per cui ha definito il dibattito una “follia“, mentre Kasparov ha consigliato alla ABC di Sidney di dedicarsi a “Go”, il gioco cinese dove è la pedina nera ad avere la prima mossa.

    Una polemica nata a seguito della scia di proteste sviluppatesi in tutto il mondo dopo l’omicidio di George Floyd, l’afroamericano ucciso brutalmente a Minneapolis da un poliziotto. Ma la questione era già emersa lo scorso anno, esattamente durante la celebrazione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, e sempre per il fatto che le pedine bianche si muovono per prime.

    In quel caso due giovani campioni di scacchi, Magnus Carlsen e Anish Giri avevano deciso di sovvertire le regole del gioco facendo muovere prima le pedine nere. “Abbiamo infranto una regola degli scacchi oggi, per cambiare le menti domani”, avevano poi scritto nel video che hanno pubblicato, lanciando un chiaro messaggio di uguaglianza.

    Ma perché e da dove deriva questa discussa regola degli scacchi? Inizialmente si sarebbe trattato semplicemente di una norma convenzionale, senza alcun retropensiero legato al razzismo. Anche la scelta del bianco e del nero per le pedine è casuale, in modo da avere due tonalità di colore ben distinte. Inoltre la regola che ha scatenato la diatriba sui social non è sempre stata tale.

    Nel Novecento, ad esempio, i due giocatori prima di iniziare la partita potevano scegliere a sorte a chi sarebbe spettata la prima mossa. Anche oggi nei tornei professionali – quelli in cui si ha la possibilità di fare più giocate – le pedine bianche e nere vengono stabilite a rotazione.

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