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    Sardegna, gli autotrasportatori bloccano i porti per protestare contro il caro-benzina

    Credit: Ansa/Vincenzo Garofalo
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Mar. 2022 alle 13:39

    Sardegna, gli autotrasportatori bloccano i porti per protestare contro il caro-benzina

    Entra nel quinto giorno la protesta in Sardegna degli autotrasportatori contro i rincari record del prezzo della benzina, che continuano a provocare rallentamenti nei porti dell’isola.

    La protesta prosegue infatti a Cagliari e Olbia, dove però la polizia sta scortando i veicoli refrigerati dli prodotti freschi per farli uscire dal porto mentre a Porto Torres, secondo quanto riporta l’Ansa, sono state liberate le banchine dopo un incontro con il prefetto e le autorità regionali. Anche a Chilivani, in provincia di Sassari, il presidio è stato rimosso, anche se domani la mobilitazione continuerà con un corteo di trattori e camion si dirigerà verso Orosei.

    Nei supermercati di tutta l’isola iniziano a scarseggiare alcune merci, mentre gli autotrasportatori rassicurano che viene consentito il passaggio delle merci deperibili, per evitare disagi anche ad agricoltori e allevatori. Ieri Confindustria Sardegna ha espresso “forte preoccupazione” per il rischio che centinaia di aziende siano costrette a fermare le attività. Un “pericolo concreto” che ha spinto l’associazione degli industriali sardi a chiedere l’intervento delle autorità tramite l’apertura di “corridoi di imbarco” per lo sbarco delle merci ma anche il rifiuto di autorizzare presidi nei porti.

    I manifestanti intanto ricevono solidarietà e aiuti. Ieri a Cagliari il titolare di un’azienda di autotrasporti si è presentato al presidio con le paste, mentre dal movimento pastori sono arrivati generi alimentari per continuare la battaglia. Secondo gli autotrasportatori rimasti al presidio, riporta l’Ansa, la protesta continuerà fino al 31 marzo.

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