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    Covid, il caso di San Patrignano: 450 positivi ma mai nessuno con l’ossigeno

    Credit: ANSA
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 2 Apr. 2021 alle 20:10

    Covid, mai nessuno con l’ossigeno: studio sui 450 positivi nella comunità di San Patrignano

    “In questo periodo da noi entra una media di sette persone alla volta, tutti isolati in una stanza con una persona che li assiste per poi essere sottoporsi a tampone ed entrare in comunità. Ad oggi e da dicembre scorso non abbiamo registrato nemmeno un positivo al Covid all’interno di San Patrignano”. Così il medico Antonio Boschini, responsabile sanitario terapeutico di San Patrignano, spiega all’Adnkronos l’andamento dell’epidemia di Coronavirus nella comunità di recupero più grande d’Europa.

    Lo scorso ottobre, però, il virus è entrato anche a San Patrignano colpendo 450 ragazzi in due mesi, ma nessuno di loro ha avuto bisogno di ossigeno. Tutti casi Covid con forme lievi: “È un fenomeno curioso, vero è che ho passato i dati all’istituto Mario Negri di Milano e a ricercatori della Sapienza di Roma perché lo stiamo studiando. Qui nessuno beve, fuma, forse anche questo può avere aiutato. All’inizio ho dovuto affrontare dei casi di crisi di panico, due in tutto e all’inizio più che altro, quando non si conosceva il virus. Poi, quando hanno visto che i sintomi erano anche meno rispetto a quelli di una semplice influenza, si sono tranquillizzati”.

    “La Comunità è diventata una comunità nel vero senso della parola, dove quelli che stavano bene lavoravano molto di più per compensare il lavoro di chi non poteva, soprattutto nei settori produttivi mentre gli altri hanno dovuto subire un periodo idi inattività, che per una persona con dipendenze è molto doloroso. Ci sono persone che, ad esempio – spiega ancora il responsabile del centro sanitario – vanno in crisi il sabato e la domenica, quando possono stare ferme e pensare. Abbiamo creato dentro San Patrignano un’area residenziale dove trasferivamo tutte le persone con tampone positivo. Qui i contagiati dal Covid potevano stare all’aria aperta, giocare tra loro, fare ginnastica. Abbiamo fatto dei test psicologici per vedere cosa è cambiato nelle persone prima e dopo il Covid, ma dobbiamo ancora elaborarli. Sicuramente non c’è stato un aumento del consumo di psicofarmaci, basso prima come adesso, né un incremento degli abbandoni della comunità”.

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