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    Novara, smascherata pericolosa “psicosetta”: riduceva donne e bambine in schiavitù

    Un frame della psicosetta. Credits: video Polizia di Stato
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 20 Lug. 2020 alle 08:50 Aggiornato il 20 Lug. 2020 alle 08:59

    Novara, rintracciata pericolosa “psicosetta”

    Smascherata a Novara una “psicosetta” operativa nel novarese e tra le province di Milano e Pavia dopo due anni di indagini da parte della polizia di Stato e del Servizio centrale operativo nell’ambito dell’Operazione “Dioniso”. Gli adepti della setta, prevalentemente di sesso femminile e con a capo un uomo di 77 anni, sono accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla commissione di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche in danno di minori. Attraverso il lavaggio del cervello e pratiche di indottrinamento, infatti, gli adepti reclutavano e costringevano a prestazioni sessuali ragazze e anche bambine. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, il gruppo operava da circa 30 anni e ha coinvolto decine di persone che, una volta convertite, rispondevano agli ordini dell’uomo ormai 77enne.

    Per avvicinare gli adepti, i membri della “psicosetta” si servivano anche dell’aiuto di figure del settore della psicologia, che facevano parte del gruppo. I dettagli dell’operazione verranno forniti nell’ambito della conferenza stampa che si terrà alle ore 10 di oggi, lunedì 20 luglio, presso la sala riunioni della questura di Novara, ma per il momento non ci sarebbero arresti: solo denunce. La polizia di Stato e il Servizio centrale operativo di Novara, nelle scorse ore, hanno eseguito 26 perquisizioni personali e 21 perquisizioni locali nelle province di Novara, Milano, Genova e Pavia dopo un’articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica di Torino-Direzione distrettuale Antimafia.

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