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    Pescara, l’uomo che ha sparato al cuoco: “Avevo la pistola perché ridevano di me”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 13 Apr. 2022 alle 10:25

    Ho cercato di fare amicizia con loro, volevo solo parlare con qualcuno e loro mi hanno deriso. Questa non è una cosa bella quando le persone ridono di te e ti prendono in giro. Erano un gruppo di romeni e stavano seduti al tavolo vicino al mio, questo è successo il sabato sera. Ecco perché poi il giorno dopo sono tornato anche a pranzo: se ci fossero stati di nuovo almeno potevo difendermi con la pistola”, così Federico Pecorale, il 29enne accusato di aver aperto il fuoco contro il cuoco 23enne di un ristorante di Pescara domenica 10 aprile.

    Come riporta Repubblica, l’uomo ha giustificato in questo modo la detenzione dell’arma con cui si è presentato nel locale a pranzo e ha ferito la vittima, colpevole secondo lui di averlo fatto attendere troppo prima di servire “gli arrosticini”. “Mi ero arrabbiato molto con quei ragazzi romeni, ridevano per come parlo, ogni cosa che dicevo mi ridevano in faccia”, ha raccontato. Il giorno seguente, “dopo aver ordinato un bicchiere di vino e un piatto di carne, ho deciso di restare ancora lì seduto, per vedere se arrivavano i romeni. Avevo ancora fame e ho chiesto un altro piatto di arrosticini, ma il cameriere portava piatti a tutti i clienti del locale tranne che a me. Quando gli ho chiesto perché mi faceva aspettare tanto mi ha risposto male, cattivissimo, come se mi volesse anche lui prendere in giro. Allora mi sono alzato e l’ho seguito, sono entrato dentro e gli ho dato un pugno“.

    È spaesato, Pecorale, anche se la lucidità di cambiarsi il maglione usato durante la sparatoria, e di indossarne uno diverso prima di montare sul taxi e fuggire verso la Svizzera, l’ha avuta. “Quello che posso dire è che sia io, che lo conosco da otto anni per altre questioni, sia la mamma, non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere da lui. Non capiamo il motivo della pistola che aveva con sé. E la madre di Federico mi prega di far sapere che si scusa, si stringe al dolore della famiglia del povero Yelfry e si augura che possa al più presto guarire”, ha dichiarato l’avvocato Florenzo Coletti, che attende l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto è in programma per oggi, mercoledì 13 aprile.

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