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    Patrick Zaki è stato scarcerato: “Sto bene, forza Bologna!”

    Credit: account Twitter di Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr)
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Dic. 2021 alle 14:28 Aggiornato il 8 Dic. 2021 alle 15:42

    Patrick Zaki è stato scarcerato: alle 14 ha lasciato il commissariato

    È stato scarcerato in Egitto Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato quasi due anni fa con l’accusa di aver diffuso notizie dannose per lo Stato egiziano. La scarcerazione segue la decisione presa ieri dal tribunale di Mansura, di fronte a cui dovrà ricomparire il prossimo 1° febbraio. Lo studente infatti non è stato assolto e rischia ancora una condanna che va dai 10 ai 12 anni di carcere.

    Ad accoglierlo una delegazione di donne – la mamma, la fidanzata, la sorella – che lo aspettavano, sotto la pioggia. E le prime parole che ha pronunciato – in italiano – sono state: “Sto bene, sto bene”. Era provato, ma in buone condizioni di salute. Zaki ha poi aggiunto, sempre in italiano: “Forza Bologna!”. Zaki è stato rilasciato quasi alle 3 ora locale. Era vestito di bianco, come era apparso ieri in tribunale.

    Secondo i documenti ottenuti dalla sua legale Hoda Nasrallah dopo mesi di richieste, Zaki deve rispondere a sei capi di imputazione: oltre ad essere accusato di aver diffuso su internet notizie dannose contro lo Stato egiziano, è anche sospettato di appartenere a un gruppo terroristico e imputato per aver diffuso false notizie all’interno e all’esterno del paese a causa di un suo articolo sulla situazione dei copti in Egitto, pubblicato sul giornale online Darraj.

    Zaki, che all’università di Bologna seguiva un master in studi di genere, è stato arrestato l’8 febbraio 2020 dalle forze di sicurezza egiziane poco dopo essere atterrato al Cairo, con l’accusa di propaganda sovversiva su internet. Secondo gli avvocati di Zaki, dopo il suo arresto è stato interrogato all’aeroporto per 17 ore dagli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale egiziana (NSA), che lo hanno tenuto bendato e ammanettato mentre lo torturavano con scosse elettriche oltre a picchiarlo sulla pancia e sulla schiena.

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