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    Violenta la figlia di 13 anni e la mette incinta

    Un 40enne di Modena è stato condannato in primo grado a sei anni, ma ha già annunciato il ricorso in appello

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 23 Gen. 2019 alle 07:42

    Avrebbe stuprato la figlia di 13 anni mettendola incinta. Un uomo di 40 anni di Modena è stato condannato in primo grado a sei anni con le accuse di violenza sessuale e abuso dei mezzi di correzione. Questo perché, come hanno riferito gli inquirenti, il 40enne oltre ad aver violentato sessualmente la piccola, l’avrebbe picchiata più e più volte con un bastone. Ma non solo: la 13enne veniva praticamente torturata dal padre, alle bastonate si sommavano docce fredde con cui l’uomo puniva la figlia.

    Una storia drammatica che risale a tre anni fa, quando il 40enne portò la 13enne in un consultorio per far abortire la figlia. In quell’occasione la ragazzina puntò addossò la responsabilità delle violenze, e quindi della gravidanza indesiderata, al fratello, minorenne.

    A prendere in carica il caso era stato a quel punto il tribunale dei minori di Bologna, che, tramite le indagini, è risalito al vero responsabile delle violenze. Agli inquirenti è bastata la prova del Dna sul bambino che la 13enne portava in grembo e quello del fratello per rendersi conto che la ragazzina aveva mentito. Forse costretta dal padre. Le indagini sono proseguite in un’altra direzione e hanno portato alla verità: il Dna corrispondente era quello del padre, 40enne di origini ghanesi.

    Condanna a una pena di sei anni e mezzo di carcere, si è conclusa così in primo grado la vicenda processuale del padre quarantenne modenese accusato di aver stuprato e messa incinta la figlioletta di appena 13 anni. L’uomo, che ha potuto beneficiare dello sconto di un terzo della pena grazie al rito abbreviato, era imputato per violenza sessuale e abuso dei mezzi di correzione visto che, secondo gli inquirenti, non solo avrebbe stuprato la figlioletta ma l’avrebbe sottoposta anche a continue violenze fisiche all’interno dell’abitazione di famiglia come ad esempio bastonate e docce fredde.

    La ragazzina, insieme alla madre e al fratello, è stata portata in una comunità, lontano dal padre, che intanto continua a professarsi innocente, sia per le violenze che per la gravidanza della figlia. Condannato a sei anni con rito abbreviato, ora farà ricorso in appello.

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