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    Open Arms ancora bloccata a Lampedusa, la Procura apre un’inchiesta per sequestro di persona

    Credit: PAU BARRENA / AFP

    Le ultime notizie sul caso della nave della Ong spagnola con a bordo oltre 130 persone soccorse al largo della Libia

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 16 Ago. 2019 alle 08:45 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:22

    Open Arms a Lampedusa

    La Open Arms resta alla fonda davanti al porto di Lampedusa con 134 migranti a bordo soccorsi al largo della Libia, in attesa di ricevere l’autorizzazione ad attraccare. Originariamente i migranti a bordo erano 147, ma a 13 di loro è stato consentito di sbarcare per ragioni mediche (sulle loro condizioni, però, è giallo). Sulla vicenda il governo italiano è diviso: il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non si scosta dalla linea dei “porti chiusi”, mentre il premier Giuseppe Conte e i ministri Trenta a Toninelli (Difesa e Infrastrutture) spingono per una rapida soluzione. Lo stesso Conte ieri, giovedì 15 agosto, ha reso noto che Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo si sono resi disponibili a una redistribuzione dei migranti. Intanto, su esposto della stessa Open Arms, la Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona sulla vicenda.

    Open Arms, le ultime notizie del 16 agosto

    La Procura di Agrigento apre un’inchiesta

    La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per sequestro di persona sulla vicenda della Open Arms. Si tratta di un “atto consequenziale” dopo che in Procura è arrivato l’esposto formalizzato dai legali della Ong spagnola. Gli avvocati hanno chiesto di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d’ufficio.

    Open Arms, il medico di Lampedusa: “I migranti stanno bene”

    È giallo sulle condizioni di salute dei 13 naufraghi a cui è stato consentito di scendere dalla nave per ragioni mediche. “Tra le persone che hanno fatto sbarcare per ragioni mediche non abbiamo riscontrato casi di scabbia. Il caso più grave che abbiamo medicato è quello di un migrante con un’otite media”, ha dichiarato il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, intervistato da TPI. Secondo la relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta), compilata il 15 agosto, prima che venissero autorizzati gli sbarchi, a bordo della Open Arms ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia.

    Open Arms, l’Ue: “Situazione insostenibile, serve lo sbarco”

    Sulla Open Arms è intervenuta anche l’Unione europea. Secondo la Commissione Ue, “la situazione di persone bloccate in mare è insostenibile e ci ricorda ancora una volta che serve urgentemente una soluzione stabile per assicurare che le persone possano sbarcare rapidamente e in sicurezza e avere l’assistenza che serve”. Una portavoce della Commissione ha precisato che “non è responsabilità di uno o due Stati membri, ma di tutta l’Unione”.

    Bruxelles ha fatto sapere di accogliere “con favore la solidarietà mostrata da sei Stati membri”, paesi favorevoli ad accogliere parte dei migranti della nave, e si è detta “molto grata della collaborazione di Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna”.

    Ma la Commissione dice anche di non aver ancora ricevuto la richiesta di aiuto dagli Stati membri e quindi “resta pronta a fornire coordinamento e sostegno operativo sul terreno non appena ci verrà richiesto e non appena si sarà trovata una soluzione sullo sbarco”.

    Open Arms a Lampedusa, 13 migranti fatti sbarcare

    Dei 147 migranti che erano a bordo della Open Arms, 13 sono stati fatti sbarcare a Lampedusa: 9 hanno lasciato la nave ieri e altri quattro la notte scorsa “per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate”.

    “Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente, l’umanità lo impone”, ha ribadito Open Arms su Twitter. I migranti sbarcati la scorsa notte sono stati portati in ospedale. Tra loro c’è un migrante del Mali che era stato inizialmente ricoverato al pronto soccorso per un timpano perforato. Soltanto all’alba l’uomo è stato dimesso.

    Open Arms, Salvini: “Riapertura di porti e mangiatoie? Non in mio nome”

    La vicenda della Open Arms continua a restare al centro dello scontro politico. Dopo che mercoledì 14 agosto il Tar del Lazio ha sospeso il divieto di ingresso in acque italiane, il ministro Salvini ha diramato un nuovo provvedimento di divieto, che però non è stato firmato dai colleghi di governo Trenta e Toninelli, i quali si sono pubblicamente dissociati dalla linea leghista.

    Il premier Conte, inoltre, ha scritto una durissima lettera rivolta a Salvini rimproverandogli “sleale collaborazione” e accusandolo di “ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’”. “Sì, confesso, sono colpevole di avere l’ossessione della sicurezza dei cittadini e della lotta ai trafficanti di esseri umani”, ha replicato il ministro dell’Interno.

    Oggi Salvini ha ribadito la sua posizione. In un post su Facebook ha scritto: “Riapertura di porti e mangiatoie? Non nel mio nome! L’unica ‘disumanità’ è quella di chi, balbettando e arretrando, favorisce il business schifoso dell’immigrazione clandestina. In un anno al Viminale, tenendo duro contro tutto e contro tutti, sbarchi crollati dell’80 per cento (da 42.700 a 8.691). Cifre e risultati concreti: dopo anni di disastri di Renzi e del Pd, orgoglioso di essere ‘ossessionato’ dalla difesa dei confini del mio Paese”.

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