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    Omicidio Voghera, nella pistola dell’assessore leghista proiettili vietati anche in guerra

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 9 Set. 2021 alle 11:08 Aggiornato il 9 Set. 2021 alle 11:13

    Omicidio Voghera, nella pistola dell’assessore leghista proiettili vietati anche in guerra

    L’assessore alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici ha sparato a Youns El Boussettaoui usando una pistola caricata con proiettili vietati persino in guerra. È quanto emerge dalla perizia chiesta dai legali che assistono i famigliari del marocchino di 39 anni, ucciso la sera del 21 luglio scorso dall’assessore leghista, noto in città con il soprannome di “sceriffo”.

    Nell’arma di Adriatici vi erano caricati proiettili “hollow point”, noti anche come “dum dum”, concepiti per aprirsi e provocare maggiori ferite al momento dell’impatto. Sulla punta dell’ogiva, presentano infatti una cavità, che li porta ad aprirsi nel momento in cui colpiscono l’obiettivo. Questo tipo di munizioni “a espansione” sono vietate in Italia dal 1992 e nel 2008 equiparate dalla Cassazione a munizioni di guerra “per la loro potenzialità offensiva, a nulla rilevando che il loro uso bellico sia formalmente impedito da una convenzione internazionale”.

    “Sebbene la perizia sia in divenire un gravissimo elemento oggettivo è già emerso dal mero esame dell’arma e delle munizioni: sia il proiettile estratto dalla salma, sia i sette proiettili contenuti nel caricatore della pistola in uso all’indagato sono munizioni di tipo espansivo, vietate dalla legge per la difesa personale”, hanno scritto gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli in una memoria al giudice per indagini preliminari, secondo quanto riporta La Repubblica. Gli avvocati contestavano la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai difensori di Adriatici, successivamente ritirata.

    Lo scorso 21 luglio, l’assessore leghista ha sparato a El Boussetaoui con un colpo di pistola, a seguito di una lite avvenuta di fronte a un bar piazza Meardi, a Voghera. Adriatici ha dichiarato di essere intervenuto per far allontanare Boussetaoui, accusato di aver infastidito i clienti del bar. Secondo Adriatici, dopo essere stato spinto a terra, gli sarebbe “partito il colpo” dalla pistola che stava impugnando. L’analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza nella zona sembrano indicare che Adriatici stesse pedinando El Boussettaoui.

     

     

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