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    Enna, la terribile storia dell’uomo che ha ucciso la moglie e poi ha mandato un messaggio vocale all’amico

    Filippo Marraro

    Giuseppe Nobile il 1 aprile ha ricevuto un messaggio vocale dall'amico Filippo Marraro, che gli confessava di aver ucciso la moglie

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 3 Apr. 2019 alle 12:31 Aggiornato il 3 Apr. 2019 alle 13:20

    “Peppe, mi dispiace per il raduno, ma non posso venire. Ho appena ucciso mia moglie”. Così, con un messaggio vocale inviato su WhatsApp, Filippo Marraro, 51 anni, di Catenanuova, in provincia di Enna, confessava all’amico Giuseppe Nobile di aver ammazzato Loredana Calì, 40 anni. La loro storia era finita l’estate scorsa, ma lui non si era dato pace, non si era rassegnato a quel matrimonio finito. [Qui l’audio]

    “Non me l’aspettavo. Mi sono visto arrivare quel messaggio il 1 d’aprile e la prima cosa che ho pensato è che fosse uno scherzo, pesce d’aprile. Poi , però, riascoltando bene quel messaggio vocale mi sono accorto che il tono di voce non era quello di uno scherzo. Ho chiamato subito il 113 e ho fatto verificare la cosa”. A rispondere a TPI è Giuseppe Nobile, l’amico di Marraro che alle nove di mattina del 1 aprile ha ricevuto un messaggio vocale che non avrebbe mai voluto ascoltare.

    Nel messaggio inviato su WhatsApp all’amico, frettoloso, chiedeva scusa a tutti e diceva “addio”. “Lì ho aperto gli occhi. Quell”addio’ e quello ‘scusate’ non erano per me. Erano per quello che aveva fatto. Stava chiedendo scusa ai figli, al mondo intero per quello che aveva fatto, secondo me”.

    “Mai mi sarei aspettato che potesse fare una cosa del genere”, continua Nobile. Ma sulla bacheca Facebook del 51enne, però, nei giorni precedenti, erano comparsi dei messaggi che lasciavano presagire esattamente quello che poi è successo. “La vendetta è un piatto freddo. Più è freddo e più si gusta”, aveva scritto qualche giorno fa.

    “L’ho scoperto anch’io dopo. È sempre stata una persona tranquilla, un amicone. La separazione dalla moglie l’aveva molto segnato. Ci stava male. Non ci dormiva la notte per capire come risolvere quella situazione. Ma nemmeno lontanamente avrei pensato che arrivasse a tanto, non ha mai fatto capire nulla di tutto questo”, continua Nobile a TPI.

    I due si conoscono da cinque anni. Ad accomunarli la passione per le moto: “Ci vedevamo e una domenica al mese per i motoraduni che si svolgono in città della Sicilia”. La mattina del 1 aprile Filippo Marraro ha sentito l’esigenza di scrivere a lui, all’amico, per avvertirlo che non si sarebbe presentato al motoraduno. Motoraduno che, però, si sarebbe tenuto quasi una settimana dopo, il 7 aprile.

    “Ho pensato che volesse suicidarsi. Per me chiedeva aiuto in quel messaggio. Ho chiamato il 113 per evitare che facesse qualche sciocchezza, che si potesse salvare. Io ho capito quello”, spiega l’amico di Marraro. Ma perché proprio Nobile? L’appuntamento del motoraduno era lontano e sembra più un pretesto: “Secondo me voleva sfogarsi per il gesto che aveva fatto e in quel momento gli sono venuto in mente io. Non lo so perché, non lo so”. “Non c’è logica”, ripete Nobile a TPI.

    Ma forse la logica nella testa di Marraro c’era e tutto fa pensare che quel gesto fosse premeditato. L’uomo aveva chiesto alla ex moglie un incontro per parlare ancora di quella separazione che non aveva accettato. Lui l’ha trascinata nella casa di campagna dei genitori di lei e qui, con due colpi di pistola, ha posto fine alla questione. Dopo aver ucciso la ex moglie, Marraro ha avuto la lucidità di scrivere un ultimo messaggio su Facebook: “Adesso sono vedovo”. Poi ha preso il telefono e con una freddezza disumana ha chiamato la madre di lei: “Venitevela a prendere morta”. Poi altre tre telefonate, due ai figli: “Ho ucciso vostra madre, siete orfani”. L’ultima ai carabinieri. Li ha chiamati, ha confessato l’omicidio e li ha aspettati sotto casa.

    Il video del sequestro di Loredana Calì

    In un video acquisito dai carabinieri si vede Filippo Marraro sequestrare la ex moglie Loredana e costringerla a salire in macchina, puntandole una pistola contro. Poi si è seduto nel sedile posteriore e, sempre con la minaccia della pistola, l’ha costretta a guidare fino alla casa di campagna dei suoi genitori. Le immagini sono state registrate due giorni fa. Dopo qualche minutol’uomo ha ammazzato la ex moglie.

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