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    Naufragio a Lampedusa, il sindaco Martello a TPI: “Vediamo troppi morti, non ce la facciamo più”

    Credit: Guardia Costiera

    Nella notte tra 6 e 7 ottobre è avvenuto il naufragio di un barchino carico di migranti, che ha provocato la morte di almeno 13 persone

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 7 Ott. 2019 alle 12:42 Aggiornato il 8 Ott. 2019 alle 12:22

    Naufragio Lampedusa, il sindaco Martello a TPI: “Vediamo troppi morti”

    Sono in tutto tredici i corpi dei migranti recuperati, vittime del naufragio della notte tra 6 e 7 ottobre a largo di Lampedusa. Oltre ai due corpi rinvenuti nell’immediatezza dei soccorsi, altri undici corpi privi di vita sono stati trovati questa mattina da due motovedette della Guardia costiera.

    Ventidue persone sono state portate in salvo e si trovano sull’isola. TPI ha intervistato il sindaco di Lampedusa Totò Martello per capire le condizioni dello sbarco appena avvenuto.

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    Sindaco, il naufragio è avvenuto a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Cosa è successo esattamente questa notte? 

    Sì, il naufragio è avvenuto a meno di sei miglia dalla costa. Sono stati immediati soccorsi che vedono impegnate le unità navali della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che sta sorvolando con un elicottero la zona del disastro.

    Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette per il trasbordo, i migranti si sono spostati tutti da un lato dell’imbarcazione facendola ribaltare. Secondo i sopravvissuti, fra i dispersi ci sarebbero 8 bambini.

    Come sono le condizioni al momento?

    Per quanto riguarda la situazione meteo, c’è mare mosso. E le condizioni metereologiche non possono che peggiorare nelle prossime settimane, quindi bisogna fare qualcosa. Ci serve aiuto, non possiamo più gestire situazioni del genere.

    Tra i dispersi ci sono anche bambini…

    Non si può continuare ad assistere a questa tragedia e a questi morti che non hanno alcun significato. Bisogna che si prendano immediatamente provvedimenti per cercare o di farli arrivare regolarmente o altrimenti toglierli ai delinquenti che portano persone e che col maltempo le fanno morire.

    Come si procede ora? 

    Ventidue persone sono già sbarcate a Lampedusa. Verranno identificate e vedremo chi farà richiesta d’asilo.

    La Procura di Agrigento, intanto, ha aperto una inchiesta e il fascicolo è, al momento, contro ignoti. Il procuratore capo Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa un sostituto che seguirà da vicino l’evolversi della situazione.

    Quali risposte avete avuto da Malta?

    Per quanto riguarda Malta, è stato fatto un primo passo per la ripartizione dei migranti che arrivano, dobbiamo parlare con i Paesi rilevanti del mediterraneo per fare degli accordi e cercare di non farli partire, non metterli nelle mani dei mafiosi che li fanno anche morire, senza nessuna morale.

    Salvini non ha tardato a commentare il naufragio, dicendo che i morti di Lampedusa sono figli del buonismo, della riapertura dei porti, del rinnovato entusiasmo degli scafisti. Cosa ne pensa?

    La politica non deve speculare sui morti del Mediterraneo. Le assicuro che quando queste tragedie si vedono da vicino, non si commenta così facilmente appena dopo un naufragio. Passato il momento di difficoltà risponderò su questo e sulla mancanza delle Ong in mare da quando esiste il Decreto sicurezza…

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