Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    “Io minacciata sul tram a Milano dopo aver chiesto a un passeggero di indossare la mascherina”: l’assurda storia di Valentina

    Le foto scattate da Valentina
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Set. 2020 alle 13:17

    “Stavo andando a prendere mia figlia in tram, erano circa le 15.30”. Valentina* era a bordo del tram 9 a Milano, vicino a Piazza della Repubblica, quando un ragazzo che parlava al telefono con la mascherina abbassata sul mento si è seduto accanto a lei. “Gli ho chiesto gentilmente di mettersi la mascherina”, racconta Valentina a TPI, “La prima volta mi ha ignorata, e quando ho ripetuto la mia richiesta mi ha gridato: ‘stai zitta, adesso ti do uno schiaffo‘”. 

    Valentina non ha risposto alla provocazione, né nessuna delle persone che erano sul tram – e che avevano sentito quelle parole – è intervenuta. “Lo capisco, probabilmente non l’avrei fatto neanche io, con quello che succede in giro…”, dice lei. “Personalmente mi sono allontanata, gli ho scattato una foto e ho chiamato il 112 per segnalare cosa fosse accaduto”, racconta. “Appena il ragazzo ha sentito che ho chiamato il numero d’emergenza è sceso dal tram“.

    Valentina è amareggiata per quanto le è accaduto, solo per aver chiesto il rispetto di una regola – quella di indossare correttamente la mascherina a bordo dei pezzi pubblici – introdotta per la prevenzione per i contagi di Covid-19. “Trovo chiaramente molto grave e spiacevole che questa persona mi abbia minacciata, penso che nessuno sia contento di sentirsi dire una frase del genere”, è il suo sfogo. “Era una persona violenta. Non mi ha dato uno schiaffo, ma le parole pesano. Non si reagisce in quel modo, è un ulteriore violento a piede libero per la città”.

    Ma a far riflettere Valentina è soprattutto l’iter che un cittadino deve seguire per segnalare un caso del genere. “Al telefono mi hanno detto che sarei dovuta andare in commissariato a sporgere denuncia“, dice. “Ma con il lavoro e due figli per me è difficile andare di persona a fine giornata, anche considerando che probabilmente nessuno cercherà mai questa persona. Chissà quanti casi ci sono di violenze non denunciate perché le persone non riescono ad andare di persona? Perché non si può fare con una telefonata registrata? A maggior ragione durante l’emergenza Covid bisognerebbe dare questa possibilità ai cittadini”.

    *Il nome è di fantasia perché la persona ha chiesto di rimanere anonima

    Leggi anche: 1. Con il vaccino antinfluenzale è possibile dimezzare i ricoveri: tutti i dati che lo dimostrano /2. Prete accoltellato a morte a Como, aggressore si costituisce /3. Covid, Flavio Briatore: “Sono stato male 2 giorni, molto meno della polmonite dell’anno scorso”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version