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    Milano, trovato il “tesoro” dei narcos: 15 milioni di euro nascosti nell’intercapedine di un muro

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 8 Giu. 2020 alle 13:06 Aggiornato il 8 Giu. 2020 alle 13:14

    Milano, 15 milioni di euro trovati in un muro

    Ventotto scatoloni con dentro denaro contante per un valore di oltre 15 milioni di euro, suddivisi in banconote di vario taglio dai 500 ai 20 euro. È la scoperta fatta in un appartamento di Milano dalla Polizia di Stato impegnata (su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo) in una serie di perquisizioni a carico di noti narcotrafficanti e di altri soggetti a loro legati, ritenuti partecipi a vario titolo di un ingente traffico internazionale di hashish gestito nel territorio milanese e in tutto il centro-nord Italia. Gli scatoloni con il “tesoro” dei narcos erano nascosti  all’interno di un’intercapedine di 40 centimetri ricavata tra un muro artificiale ed il muro perimetrale interno. Altri 167.000 euro sono stati trovati in una cassaforte e all’interno di una auto officina. Successivamente sono state eseguite 3 misure cautelari custodiali mentre il denaro è stato sequestrato.

    Durante la conferenza stampa di presentazione dell’operazione “Flashback”, gli investigatori hanno fatto sapere che il “tesoro” apparteneva a Massimiliano Cauchi, uno dei più noti narcotrafficanti del milanese, che ha lasciato la grossa somma in custodia in un appartamento in via Casoretto, in uso al padre, un meccanico nullatenente. Cauchi, 47enne, era già ai domiciliari dopo una condanna a 16 anni (comminata a Bologna), sempre per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e un arresto a Milano, seguito a un sequestro di una tonnellata di hashish. Ora è stato portato nel carcere di San Vittore. Ai domiciliari – nel corso dell’operazione – sono finiti il padre e anche il muratore di fiducia, colui che aveva realizzato il nascondiglio: Carmelo Pennisi, considerato il “mago delle intercapedini”. L’operazione è stata coordinata dalla Dda di Milano, guidata da Alessandra Dolci.

    Francesco Greco, procuratore della Repubblica di Milano, ha definito l’operazione “uno dei più grandi sequestri di contanti in questo settore fatto in Italia”. “Non se ne ricordano altri simili”, ha dichiarato Greco durante la conferenza stampa. Questo fatto “pone il problema del contante: ci sono diversi progetti allo studio per ridurre la circolazione della moneta e per sostituirla con quella elettronica”. “È una riflessione che va fatta”, ha concluso.

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