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    Il 18enne che ha accoltellato il padre per difendere la madre può essere ammesso alla maturità

    L'androne del palazzo di Alex a Collegno (Torino). Credit: Ansa

    E' stato ascoltato l'appello lanciato dai professori di Alex. Il ministero dell'Istruzione: "Si stanno infatti verificando le condizioni"

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 6 Mag. 2020 alle 19:50 Aggiornato il 6 Mag. 2020 alle 19:51

    Alex può essere ammesso alla maturità

    Dopo l’appello dei professori, Alex, il 18enne che ha ucciso con 24 coltellate il padre per difendere la madre dalle violenze nella serata di giovedì 30 aprile a Collegno (Torino), potrà sostenere l’esame di maturità.

    “Contatterò il Miur e le forze dell’ordine per capire se sarà possibile per Alex sostenere l’esame di maturità. So che si può svolgere in ospedale in caso di emergenza, non vedo perché non possa avvenire in carcere per un ragazzo sottoposto a una misura cautelare”, aveva detto ieri, martedì 5 maggio, Rinaldo Merlone, il dirigente scolastico dell’istituto alberghiero Arturo Prever di Pinerolo (Torino), la scuola del ragazzo.

    Alex si trova in carcere, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Collegno e del nucleo operativo, ma i suoi professori non lo vogliono abbandonare: “Alex è un ragazzo con tanti progetti, una buona media e dal carattere mansueto. Non ha mai condiviso l’inferno che viveva a casa con compagni o professori. Anche per loro ora dobbiamo immaginare un aiuto psicologico che in tempi di didattica a distanza è difficile”.

    “La richiesta della scuola è pienamente legittima perché la Costituzione riconosce a tutti, senza distinzione, il diritto fondamentale all’istruzione e il compito del Ministero è di garantirlo, a prescindere dalle condizioni personali degli studenti”, ha dichiarato il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca. Secondo l’ufficio scolastico lo studio rientra anche nel “percorso rieducativo che questo sfortunato ragazzo dovrà intraprendere in virtù delle decisioni giurisdizionali che verranno adottate nel suo caso”.

    Il ragazzo dopo l’udienza di convalida che si è tenuta sabato davanti al Gip, si trova nella settima sezione del carcere torinese delle Vallette. Gli agenti di polizia penitenziaria hanno fatto avere ad Alex alcuni libri per far sì che possa riprendere a leggere e studiare.

    Ha diritto sia ad essere ammesso all’esame di maturità, se raggiungerà una valutazione positiva da parte dei suoi docenti, sia di sostenere la prova orale nelle forme che verranno stabilite dall’imminente ordinanza della Ministra”, spiega il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Manca.

    Con una nota il ministero dell’Istruzione fa sapere di essere “già entrato in contatto, nella giornata di ieri, con il dirigente scolastico della scuola dello studente e con l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte. Si stanno infatti verificando le condizioni, già previste in casi analoghi, per consentire allo studente di svolgere l’esame di stato a giugno. Al contempo è stata anche avviata una interlocuzione con le commissioni parlamentari competenti per aggiornarle sullo sviluppo della vicenda”.

    Alex ha raccontato agli investigatori le continue minacce che il padre perpetuava su lui, la madre e sul fratello Loris da almeno 10 anni. Quando sono cominciate le violenze sulla madre erano ancora bambini. “Era geloso della mamma – hanno confidato i ragazzi – La chiamava decine di volte al giorno e se non rispondeva andava a cercarla anche al lavoro”.

    “Diceva che sorridevo ai clienti e si arrabbiava davanti a tutti per questo”, aggiunge la donna che lavora come cassiera in un supermercato. La mamma di Alex racconta che i figli nell’ultimo periodo evitavano di uscire la sera per paura che il padre la picchiasse. “Avevano paura a lasciarmi a casa da sola con lui”, dice la donna.

    Giovedì sera i ragazzi hanno intimato al padre di smettere di bere. “Devi curarti, sei malato”, gli hanno detto. L’uomo si è mosso verso la moglie come se la volesse aggredire. A quel punto Alex lo ha colpito con tutti i coltelli che ha trovato vicino a sé. Gli inquirenti ne hanno contati 4. Ad alcuni il ragazzo ha spezzato le lame per la violenza dei colpi. Il fratello di Alex, Loris, ha cercato senza successo di fermarlo. Alex ha chiamato subito i carabinieri dopo l’omicidio e li ha aspettati a casa insieme alla madre e al fratello.

    Leggi anche: 1. “Il 18enne che ha accoltellato il padre per difendere la mamma merita di dare l’esame di maturità”
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