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    Investe e uccide la sorella perché aveva una relazione con un ragazzo trans: 22enne uccisa nel Napoletano

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 13 Set. 2020 alle 12:42 Aggiornato il 14 Set. 2020 alle 07:56

    Sperona e uccide la sorella perché aveva una relazione con un trans: “Volevo darle una lezione: era stata infettata”

    Maria Paola Gaglione è stata speronata in scooter e uccisa dal fratello perché non accettava la sua relazione con un ragazzo trans, Ciro. Così è morta la 22 anni di Caivano (Napoli), travolta dall’auto mentre era in scooter con il suo compagno – un ragazzo trans nato di sesso femminile che si percepisce uomo – e morta due giorni dopo, nella notte tra venerdì e sabato, a causa delle ferite riportate dopo aver urtato nell’impatto contro un tubo per l’irrigazione dei campi.

    A guidare l’automobile pirata il fratello di Maria Paola, Michele Antonio, 25 anni, arrestato per omicidio aggravato dall’omofobia. Come riporta il Mattino, ai carabinieri Gaglione avrebbe confessato: “Ho fatto una stronzata. Non volevo uccidere nessuno, ma dare una lezione a mia sorella e soprattutto a quella là che ha “infettato” mia sorella che è sempre stata ‘normale’”.

    Dietro lo scooter c’era il compagno di Maria Paola, con il quale aveva una relazione da due anni. Il fratello ha inseguito lo scooter per parecchi minuti, cercando con i calci di fare cadere la sorella e il compagno, poi in una curva, il mezzo colpito dalla furia del giovane ha perso aderenza finendo fuori strada. Mentre la sorella era ormai morta, Gagliano ha picchiato violentemente Ciro che si trova ora ricoverato non in gravi condizioni a Villa dei fiori, l’ospedale di Acerra.

    Le reazioni

    “È molto triste, non ci ho dormito questa notte. Ho battezzato lei e il fratello Michele; quest’ultimo l’ho anche sposato qualche anno fa. Non credo volesse davvero uccidere la sorella, saranno le indagini a stabilirlo. Di certo non era preparato culturalmente a vivere la relazione della sorella con un’altra donna”, dice don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde di Caivano, l’agglomerato di edilizia popolare in cui i Gaglione vivevano. Un’area periferica del grosso centro alle porte di Napoli teatro di tragedie di pedofilia come quelle di Fortuna e Antonio, bimbi di 4 e 6 anni uccisi dalla brutalità degli adulti, e piazza di spaccio tra le più attive della Campania.

    Daniela Lourdes Falanga, presidente di Arci Gay Napoli, ha dichiarato: “Non si può negare una vita per la felicità di due persone. […] Troppo spesso i compagni e le compagne delle persone trans diventano prede della transfobia, subendo offese e umiliazioni”. Il segretario dell’Arci Gay, Antonello Sannino, aggiunge: “Purtroppo non parliamo di casi isolati. Abbiamo notizia di altre situazioni di sofferenze in famiglia che rischiano di avere conseguenze molto gravi”.

    Giorgia Meloni: “Pena esemplare per schifoso assassino” – “Un pensiero e una preghiera per Maria Paola, strappata alla vita a 20 anni per mano di suo fratello. Tanta la violenza che si cela dietro questa inaccettabile morte: da quella contro gli omosessuali e quella sulle donne. Ma anche quella indegna idea che una donna non possa scegliere per se stessa e che abbia bisogno del permesso di qualcuno per essere libera”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “C’é una violenza atroce che dilaga tra i giovani e che continua a sfociare in simili episodi. Un inaccettabile degrado che – sottolinea – abbiamo il dovere di arginare al più presto”. “Lo Stato deve tornare a farsi sentire e dare il messaggio chiaro che la violenza non è tollerata e chiunque la pratichi ne dovrà rispondere davanti alla legge. Ora – chiede allora Meloni – pena esemplare per questo schifoso assassino”.

    Più Europa: “Il pregiudizio uccide” – “Le drammatiche notizie che arrivano dal Napoletano sulla morte di Maria Paola, di soli 22 anni, fanno rabbrividire. È una tragedia figlia del pregiudizio che nega l’amore”, denuncia Yuri Guaiana, della Direzione di Più Europa. “Quell’amore tra Maria Paola e il suo Ciro, un ragazzo trans, che anche troppi articoli sulla stampa italiana non hanno riconosciuto per quello che è, descrivendolo come una storia tra due ragazze”, avverte. “L’Italia del 2020 deve ancora imparare a riconoscere l’amore, in tutte le sue forme, e deve fare molto di più per combattere odio, pregiudizio e intolleranza”, conclude l’esponente di Più Europa.

    Nicola Fratoianni: “Salvini-Meloni ancora no emergenza della legge contro l’omotransfobia?” – “La tragedia sconvolgente di oggi in Campania con l’assassinio di Maria Paola, colpevole di stare con un ‘infetto’ come ha confessato il fratello omicida, ci dice quanto ci sia bisogno di una legge contro l’omotransfobia”, afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Salvini e Meloni avranno ancora il coraggio di non riconoscere questa emergenza a cui la politica deve dare una risposta, subito? Non si può lasciare nessun spazio ai volenti pieni di ignoranza e pregiudizi da una parte – conclude l’esponente Leu – e dall’altra a degli ipocriti sepolcri imbiancati”.

    Leggi anche: Omotransfobia, il difficile cammino e le polemiche sulla legge che vieta l’odio contro omosessuali e trans
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