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    La mamma annuncia: compro la scuola per non farla chiudere. Le suore: “Notizie lesive”

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 14 Giu. 2019 alle 20:30 Aggiornato il 16 Giu. 2019 alle 18:14

    Mamma compra scuola per non farla chiudere | Sant’Anna | Vallecrosia | Imperia

    MAMMA COMPRA SCUOLA – La mamma annuncia di voler comprare una scuola per non farla chiudere. Protagonista della vicenda è una donna, madre di una ragazzina di 14 anni e di un bambino di 8, Vanessa Crivelli, maestra elementare in un’altra scuola, che ha dato l’annuncio al termine della festa di fine anno scolastico. La scuola è la Sant’Anna di Vallecrosia, comune di circa 7mila abitanti in provincia di Imperia, un istituti di proprietà delle ‘Suore della Carità’ che hanno messo in vendita l’edificio a una cifra milionaria.

    Mamma annuncia: compro scuola per non farla chiudere | Vallecrosia | Imperia

    “Ho promesso a mio figlio che avrei salvato la sua scuola e lo farò”, ha detto la donna. “L’anno scorso mio figlio ha avuto un problema molto serio e mi ha chiesto di salvargli la scuola – ha spiegato Vanessa – Abbiamo lottato tutti insieme, ma varie vicissitudini mi hanno portato a intraprendere questo cammino da sola. Non è facile, ma ho tante persone che mi affiancano e mi danno una mano. Le verifiche dovrebbero essere tutte ultimate. Per fine giugno mi auguro di potervi dare una risposta concreta: è più sì che no ma è tutto in mano alla banca”.

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    Vanessa Crivelli ha fatto capire di non essere sola nell’azione. Aperta nel 1904, la scuola Sant’Anna è sempre stata gestita dalle suore che, nella primavera del 2018, avevano annunciato l’intenzione di chiuderla. Per evitarlo, alunni e genitori erano scesi in piazza dando vita ad un lungo corteo. Ma le suore erano state irremovibili: l’immobile deve essere venduto. Per salvare la scuola, l’unica via è quella di comprarla. E ora una via d’uscita sembra essere spuntata.

    Le Suore della Carità: “Diffuse notizie lesive”

    A due giorni della notizia dell’intenzione di Vanessa Crivelli di comprare la scuola, le Suore della Carità in una nota ha sottolineato che sono state diffuse notizie “altamente lesive del buon nome della Congregazione” e per questo si riservano “tutte le forme di tutela”.

    In una nota, firmata da suor Anna Maria Nunnari, rappresentante legale dell’istituto delle Suore della Carità, la Congregazione ha precisato: “Nonostante la chiusura dell’Istituto per diverse problematiche afferenti anche l’impossibilità per la Comunità di portare avanti il progetto educativo e l’estrema difficoltà nel continuare a sostenere economicamente le ingenti spese per la continua manutenzione del complesso immobiliare, la Congregazione, raggiunta a Roma dalla signora Vanessa Crivelli, si è detta disponibile a cedere l’immobile per dare continuità alla scuola e, solo a detta condizione, a cederlo ad un prezzo estremamente vantaggioso, visto l’effettivo elevato valore del complesso. Tutta la corrispondenza intercorsa, trasmessa per conoscenza e massima trasparenza anche al sindaco Armando Biasi, lo conferma”.

    “Le suddette notizie di stampa, pubblicate stranamente a scadenza della lettera di intenti sottoscritta, sono altamente lesive del buon nome della Congregazione delle Suore della Carità, che si riserva, a questo punto, tutte le forme di tutela”, conclude il comunicato.

    La risposta di Vanessa Crivelli: “Mai parlato di cifre milionarie, difendo le suore”

    Una replica è arrivata anche da Vanessa Crivelli, dopo la nota delle Suore della Carità. “Mai – ha dichiarato  – ho parlato di cifre milionarie, ho sempre dichiarato di aver ricevuto un trattamento di favore proprio perché mamma in quella scuola e perché ho dato garanzia formalmente di voler mantenere per sempre scuola, rispetto e stimo fortemente la congregazione e mi rammarico che il mio tacere l’importo di favore accordatomi abbia suscitato tale maldicenza”.

    Crivelli si dice “veramente mortificata” di aver causato alle suore “tanto disagio non voluto”.

    “Difendo e difenderò sempre queste suore – è il suo messaggio – poiché, se avessero voluto speculare sulla vendita avrebbero avuto possibilità di farlo, ma la loro volontà è che l’opera da loro iniziata oltre cento anni fa prosegua anche se con guida diversa, la loro disponibilità nel collaborare con me e agevolarmi in ogni modo in loro potere non va messa in discussione ne strumentalizzata in alcun modo”.

    E ancora: “Chiarisco anche che appoggio e condivido il desiderio della Congregazione di concentrare i propri sforzi nei paesi dove ai piccoli non viene garantita nessuna forma di istruzione o di sostegno, la loro missione è nata per questa ragione anche nella nostra città, ma ora non è più indispensabile poiché anche la scuola pubblica garantisce ottimamente questo importante servizio. Posso comprendere che l’importo interessi a molti, ma resterà coperto da segreto poiché non reputo sia un’informazione rilevante, l’unica questione che conta è riuscire a mantenere in vita la grande famiglia che è l’istituto Sant’Anna”.

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