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    Johnson & Johnson, lo stop può essere pesante per l’Italia: il rischio è la carenza di dosi

    Vaccino Johnson & Johnson. Credit Image: Ringo Chiu/ZUMA Wire

    Nel breve periodo l'effetto della sospensione del vaccino monodose sarà limitato, ma se questa dovesse protrarsi anche a maggio e a giugno, o se si dovesse stabilire una limitazione per età, la campagna vaccinale ne risentirà inevitabilmente

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 14 Apr. 2021 alle 08:40 Aggiornato il 14 Apr. 2021 alle 08:41

    La sospensione precauzionale dell’utilizzo di Johnson & Johnson negli Stati Uniti è arrivata nello stesso giorno in cui nell’aeroporto militare di Pratica di Mare sono atterrati gli aerei cargo con le prime fiale del vaccino statunitense atteso in Italia: circa 184mila dosi in arrivo tra oggi e domani, che si tradurrebbero in 184mila potenziali vaccinati nel nostro Paese, considerando che il farmaco prodotto da Janssen è l’unico monodose efficace contro il Covid.

    J&J è stato sospeso negli Usa dopo la segnalazione di 6 casi di trombosi e un decesso, tutti fra donne tra i 18 e i 48 anni che avevano ricevuto una dose del vaccino contro il Covid. I casi sono estremamente rari se consideriamo che si sono registrati su un totale di 6,8 milioni di dosi somministrate (“Meno di un caso su un milione”, ha osservato il noto virologo statunitense Anthony Fauci). L’azienda, nel frattempo, ha sospeso temporaneamente la consegna delle dosi destinate all’Europa. Ma quali conseguenze avrà questa sospensione sulla campagna vaccinale in Italia?

    Sospensione J&J, le conseguenze in Italia

    Per il momento, le dosi del vaccino Johnson & Johnson resteranno quindi in magazzino, in attesa che si sciolga il nodo della sospensione negli Usa e che arrivi anche un nuovo pronunciamento dell’Ema. L’Agenzia europea del farmaco ha riferito che sta approfondendo la questione, ma di non ha rilevato al momento un rapporto causa-effetto tra gli eventi trombotici e il vaccino.

    “Valuteremo nei prossimi giorni, ma Johnson & Johnson dovrà essere usato. Appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive quale sarà la strada migliore valuteremo”, ha dichiarato il ministro Roberto Speranza, che ieri ha partecipato a una riunione al Ministero della Salute, con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), l’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Comitato tecnico scientifico (Cts).

    Per quanto riguarda il possibile rallentamento della campagna di vaccinazione in Italia a causa della sospensione, la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ha usato toni rassicuranti: “Non allarmiamoci. Il pronunciamento su J&J ha effetto limitatissimo sul piano vaccinale“, ha sottolineato.

    Ma quante dosi J&J ha acquistato il nostro Paese? Entro la fine del 2021, sulla base del piano nazionale italiano sui vaccini, è previsto l’arrivo di 26,57 milioni di dosi del vaccino statunitense, di cui 7,31 milioni di dosi entro giugno, 15,94 milioni entro settembre e altre 3,32 entro la fine di dicembre. Dunque, anche se nel breve periodo l’effetto della sospensione del vaccino monodose sarà limitato, se questa dovesse protrarsi anche a maggio e a giugno la campagna vaccinale ne risentirebbe inevitabilmente.

    Stop Johnson & Johnson, possibile limitazione per età

    Dal momento che i casi di trombosi restano molto rari, è probabile in ogni caso che le autorità confermino l’utilizzo del farmaco, magari con qualche indicazione ulteriore sull’età, come accaduto con AstraZeneca, il sui uso è raccomandato per gli over 60. “Alcune limitazioni sono possibili e ragionevoli”, ha spiegato il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini al Tg1, “e sarà probabilmente la direzione verso la quale ci si muoverà tutti assieme”.

    Ma il parere di Alessio D’Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio, in questo senso non è ottimistico: “Se si raccomanda Johnson & Johnson agli over 60 dimezziamo la campagna vaccinale, questa situazione rischia di avere un impatto enorme sul numero di vaccini che potremo fare“, è la sua previsione. L’intento, infatti, era distribuire le fiale di Johnson & Johnson (facilmente trasportabili) alle farmacie, per rendere più capillare la somministrazione sul territorio. Ma gestire un caso avverso al di fuori di una struttura ospedaliera potrebbe essere complicato.

    Leggi anche: 1. Gli Usa sospendono il vaccino Johnson & Johnson: l’azienda rinvia le consegne in Europa /2. AstraZeneca, Ippolito: “Nessun vaccino è sicuro al 100% ma il Covid è 640 volte più pericoloso” /3. Vaccini: ora Pfizer alza da 12 a 19,5 euro il costo per ogni dose

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